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"Pathos": forme sinuose e sensuali nella personale pittorica di Cristina Patti a Palermo

  • Farcito Art Bistrot - Palermo
  • Dal 27 febbraio al 16 marzo 2020 (evento rinviato a data da destinarsi)
  • Visitabile lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 12.00 alle 15.00 e dalle 17.30 alle 23.00; martedì dalle 12.00 alle 15.00; sabato e domenica dalle 17.30 alle 24.00
  • Gratuito
Balarm
La redazione

Dipinto di Cristina Patti visibile alla mostra "Pathos"

"Pathos" è il titolo della mostra personale della pittrice Cristina Patti, organizzata e curata dall'associazione Scruscio, presso Farcito Art Bistrot, in cui l'artista espone i suoi dipinti su tela di grandi dimensioni. 

Cristina Patti, in arte "Crista", è una pittrice dotata di una spiccata personalità artistica, estrosa e creativa nel concepire la figura umana nelle sue forme sinuose, sensuali, leggiadre, piene di un erotismo elegante. Nelle sue opere il corpo è visto come configurazione dei moti dell'animo umano, che si fondono in intrecci e volumetrie anatomiche non convenzionali.

Il corpo, privato del volto, richiama alla privazione dell'identità della persona, divenendo in tal senso, una trasfigurazione materica e visibile, non di persone identitarie, ma della forza che regola l'animo umano: in greco "Pathos" che corrisponde alla parte irrazionale dell'animo.

I suoi lavori rivelano sempre un'elevata cura formale e un attento studio delle proporzioni che si risolve in un raffinato equilibrio cromatico. Un forte senso di plasticismo permea i suoi quadri: il modellato, il colore, il disegno si condensano a comporre un dipinto che si impone per stile e perfezione. 

Ispirata dagli schemi di eleganza formale raffinatissima di Schiele e di Modigliani, dalla pittura simbolista di Klimt sino alla lezione di libertà formale di Gauguin, Crista fa suo l’insegnamento di questi grandi maestri, inglobandolo nella sua ricerca introspettica e dando vita ad un suo stile unico e irripetibile nel panorama della pittura contemporanea. 

La serie di opere saprà travolgere i sensi, configurandosi all'occhio dell'osservatore in un continuum di corpi anatomicamente intrecciati come a voler indagare nell'intimità più profonda e far scaturire interrogativi interiori.
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