Sabato sera con il dj set di Petra Flurr: un ibrido di elettronica a 8 bit e Art Punk al Border Line
Al Border Line, una serata con Petra Flurr in consolle. Artista esponente di un rinnovato modernismo pirotecnico e decadente, muove i primi passi nel 2003 tra i club alternativi di Madrid, Berlino e Londra.
Nel 2007 registra il suo album di debutto “Deutsche Volkzlieder” dove per la prima volta conia lo stile musicale che diverrà il suo marchio di fabbrica, un ibrido di elettronica a 8 bit e Art Punk. Nel 2008 fonda insieme alla cantante e ballerina di burlesque, Vinila von Bismark, i Krakovia, band garage/psychobilly di cui Petra è frontman, ottenendo un immediato successo di pubblico e critica in Spagna.
Nello stesso anno pubblica il secondo album solista “Vix Visage”, che gli donerà la notorietà e un lungo tour tra Polonia, Francia, Italia fino a Londra e Berlino, dove Petra è spesso ospite nei club più trasgressivi della scena queer e non, anche sotto le vesti di dj.
Il personaggio Petra Flurr è il prodotto di una mutazione genetica che ha come risultato un performer dai mille volti che unisce l’estetica oltranzista del punk al gusto per il camp e il trash d’autore di Almodovar fino a lambire l’immaginario ambiguo e decadente del BDSM.
Nel 2007 registra il suo album di debutto “Deutsche Volkzlieder” dove per la prima volta conia lo stile musicale che diverrà il suo marchio di fabbrica, un ibrido di elettronica a 8 bit e Art Punk. Nel 2008 fonda insieme alla cantante e ballerina di burlesque, Vinila von Bismark, i Krakovia, band garage/psychobilly di cui Petra è frontman, ottenendo un immediato successo di pubblico e critica in Spagna.
Nello stesso anno pubblica il secondo album solista “Vix Visage”, che gli donerà la notorietà e un lungo tour tra Polonia, Francia, Italia fino a Londra e Berlino, dove Petra è spesso ospite nei club più trasgressivi della scena queer e non, anche sotto le vesti di dj.
Il personaggio Petra Flurr è il prodotto di una mutazione genetica che ha come risultato un performer dai mille volti che unisce l’estetica oltranzista del punk al gusto per il camp e il trash d’autore di Almodovar fino a lambire l’immaginario ambiguo e decadente del BDSM.
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