"Seduzione e libertà": a Palermo la prima mostra mai dedicata alla pittura di Pietro Consagra

Fondo rosa chiarissimo (foto di Claudio Abate)
A Palermo la prima mostra mai dedicata alla pittura di Pietro Consagra.
Curata da Sergio Troisi in collaborazione con l’Archivio Consagra di Milano, la mostra allestita nelle sale di Villa Zito rimane visitabile, dal lunedì alla domenica, fino al 4 dicembre (escluso il martedì) 2022.
La mostra è promossa dalla Fondazione Sicilia e presenta oltre 40 dipinti posti a dialogo con alcune sculture così da verificare, nel confronto tra pittura e scultura, quella unicità indivisa dell’ispirazione dell’artista avvertita dalla critica più accorta.
Il percorso espositivo si apre con due Piani appesi in alluminio e prosegue nelle altre sale con i dipinti in cui gli elementi figurali – immagini, le definisce Consagra nei titoli – sono organizzati in sequenze di variazioni quasi musicali (Fondo blu scuro – ventiquattro immagini, Fondo verde acqua – trenta immagini, Fondo violetto – venticinque immagini), simili a caratteri di un alfabeto immaginario o a tarsie mobili, in dialogo con le venature di pietre, marmi, e onici come il Libeccio orizzontale e il Verde cinese.
La mostra indaga per la prima volta in termini compiuti una produzione che attraversa tanta parte dell’arte del Novecento, recependo nel senso costruttivo del colore la lezione di alcuni grandi artisti del Novecento: da Magnelli a Matisse, da Soldati a Calder.
Queste suggestioni vengono accolte e rielaborate da Consagra coerentemente con gli assunti storici della sua opera, prima fra tutti la frontalità degli elementi figurali: in accordo personalissimo con la grande tradizione del Novecento, una identità tra struttura, segno e decorazione.
Curata da Sergio Troisi in collaborazione con l’Archivio Consagra di Milano, la mostra allestita nelle sale di Villa Zito rimane visitabile, dal lunedì alla domenica, fino al 4 dicembre (escluso il martedì) 2022.
La mostra è promossa dalla Fondazione Sicilia e presenta oltre 40 dipinti posti a dialogo con alcune sculture così da verificare, nel confronto tra pittura e scultura, quella unicità indivisa dell’ispirazione dell’artista avvertita dalla critica più accorta.
Il percorso espositivo si apre con due Piani appesi in alluminio e prosegue nelle altre sale con i dipinti in cui gli elementi figurali – immagini, le definisce Consagra nei titoli – sono organizzati in sequenze di variazioni quasi musicali (Fondo blu scuro – ventiquattro immagini, Fondo verde acqua – trenta immagini, Fondo violetto – venticinque immagini), simili a caratteri di un alfabeto immaginario o a tarsie mobili, in dialogo con le venature di pietre, marmi, e onici come il Libeccio orizzontale e il Verde cinese.
La mostra indaga per la prima volta in termini compiuti una produzione che attraversa tanta parte dell’arte del Novecento, recependo nel senso costruttivo del colore la lezione di alcuni grandi artisti del Novecento: da Magnelli a Matisse, da Soldati a Calder.
Queste suggestioni vengono accolte e rielaborate da Consagra coerentemente con gli assunti storici della sua opera, prima fra tutti la frontalità degli elementi figurali: in accordo personalissimo con la grande tradizione del Novecento, una identità tra struttura, segno e decorazione.
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