"Casina": l'ultima commedia di Plauto in scena al Teatro Antico di Segesta
Nell'ambito del "Calatafimi Segesta Festival", va in scena al Teatro antico di Segesta, mercoledì 23 e giovedì 24 agosto, "Casina" di Plauto con l'adattamento e la regia di Giuseppe Argirò.
L’allestimento si avvale della maestria di Giuseppe Pambieri, capace di interpretare il personaggio del vecchio libidinoso con accenti contemporanei e richiami ai caratteri dei canovacci dei comici dell’arte. Accanto a lui, una mulier insolita e vigorosa: Micol Pambieri.
In "Casina" l’intreccio amoroso, il gioco dei contendenti per conquistare la "ragazza dal profumo di cannella", gli espedienti metateatrali, le bastonature, ci conducono direttamente alla commedia dell’arte e alla grande commedia del Cinquecento.
In luce vi sono due grandi anime: la scrittura scenica e una struttura drammaturgica composita. Due modalità testuali, apparentemente contrastanti, che si alimentano vicendevolmente creando un ossimoro che aumenta la forza dei caratteri e sviluppa una comicità evidente.
La richiesta costante di attenzione manifestata dai protagonisti nei confronti del pubblico assicura un’empatia continua con lo spettatore, tanto da preludere a una satira di visione del mondo: si può ridere e sorridere delle passioni giovanili, delle morbosità senili, degli intrighi amorosi e delle gelosie coniugali.
L’allestimento si avvale della maestria di Giuseppe Pambieri, capace di interpretare il personaggio del vecchio libidinoso con accenti contemporanei e richiami ai caratteri dei canovacci dei comici dell’arte. Accanto a lui, una mulier insolita e vigorosa: Micol Pambieri.
In "Casina" l’intreccio amoroso, il gioco dei contendenti per conquistare la "ragazza dal profumo di cannella", gli espedienti metateatrali, le bastonature, ci conducono direttamente alla commedia dell’arte e alla grande commedia del Cinquecento.
In luce vi sono due grandi anime: la scrittura scenica e una struttura drammaturgica composita. Due modalità testuali, apparentemente contrastanti, che si alimentano vicendevolmente creando un ossimoro che aumenta la forza dei caratteri e sviluppa una comicità evidente.
La richiesta costante di attenzione manifestata dai protagonisti nei confronti del pubblico assicura un’empatia continua con lo spettatore, tanto da preludere a una satira di visione del mondo: si può ridere e sorridere delle passioni giovanili, delle morbosità senili, degli intrighi amorosi e delle gelosie coniugali.
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