Tecnica, virtuosismo, riflessione: il giovane pianista ungherese Màrton Kiss in concerto a Palermo

Il pianista ungherese Màrton Kiss
Intermediario di tecnica, virtuosismo e riflessione, il giovane pianista ungherese presenta un programma che in modo raffinato e ricercato attraversa le produzioni di Tchaikovsky, Rachmaninov e Liszt.
Era il 1876 e nella rivista di San Pietroburgo "Nouvelliste" usciva ogni mese un pezzo per pianoforte ispirato proprio ad ogni mese dell’anno.
Commissionato dall’editore Nikolaj Matvejevic Bernard, Tchaikovsky creò le Stagioni Op. 37a, 12 pezzi ispirati a tenerissima e sognante malinconia. Ogni brano era preceduto da poesie di celebri poeti russi, per introdurre il lettore al clima del mese.
Lenta, meditativa, intima è l’Elegia di Rachmaninov, il primo dei cinque brani della raccolta Morceaux de Fantaisie Op. 3 da cui è estratto.
Diviso in tre movimenti è "Venezia e Napoli" di Liszt, supplemento agli "Anni di pellegrinaggio, Secondo Anno". Un omaggio all’Italia, ai suoi luoghi e alla sua cultura che prosegue nella celebre parafrasi da concerto dell’opera “Rigoletto” di Verdi e nelle reminiscenze del Don Giovanni di Mozart.
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