"Through Our Eyes": attraverso gli occhi degli adolescenti rifugiati di Samos
Particolare di una foto del progetto "Through our eyes" visibile alla mostra
In occasione della "Giornata Internazionale per i diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, è stata presentata al Palazzo del Carmine di Caltanissetta la mostra dal titolo "Attraverso i nostri occhi" (Through Our Eyes), visitabile fino al 30 novembre.
L'esposizione raccoglie le fotografie che gli studenti di Mazì hanno realizzato per testimoniare la vita all'interno del campo profughi di Samos, isola greca ad appena un chilometro di mare dalla Turchia, uno dei primi centri di approdo per i tanti migranti che scappano dall'Afghanistan, dall'Iran, dalla Siria, ma anche dalla Repubblica Democratica del Congo.
L'iniziativa è parte del progetto "Through Our Eyes Worldwide", una grande mostra collettiva contemporaneamente presente per 10 giorni in varie parti d'Italia e del mondo.
Dietro l'obiettivo della macchina fotografica, per la prima volta, non ci sono giornalisti o fotoreporter, ma i ragazzi e le ragazze che nell’hotspot di Samos vivono da mesi.
"Through Our Eyes" è diventata ben presto una mostra itinerante esposta in Italia, ma anche nella stessa Grecia, in Inghilterra e prossimamente in America (alla Columbia University e alla Pennsylvania University).
A partire dal mese di dicembre 2018, gli studenti hanno partecipato al laboratorio di Fotografia di Mazí, condotto da Nicoletta Novara. Al termine dei moduli formativi, ogni studente ha ricevuto una Kodak usa e getta a colori, con il compito di raccontare la propria vita al di fuori della scuola.
Il risultato finale è una mostra di 50 scatti a colori (delle 200 realizzate), stampati in formato 10x15, frutto della personale rielaborazione dei ragazzi dei concetti di fotografia appresi durante il corso.
Hanno parlato del progetto fotografico "Through Our Eyes" importanti quotidiani e riviste come "The New Yorker", "Internazionale", "Tpi" e "The Guardian".
L'esposizione raccoglie le fotografie che gli studenti di Mazì hanno realizzato per testimoniare la vita all'interno del campo profughi di Samos, isola greca ad appena un chilometro di mare dalla Turchia, uno dei primi centri di approdo per i tanti migranti che scappano dall'Afghanistan, dall'Iran, dalla Siria, ma anche dalla Repubblica Democratica del Congo.
L'iniziativa è parte del progetto "Through Our Eyes Worldwide", una grande mostra collettiva contemporaneamente presente per 10 giorni in varie parti d'Italia e del mondo.
Dietro l'obiettivo della macchina fotografica, per la prima volta, non ci sono giornalisti o fotoreporter, ma i ragazzi e le ragazze che nell’hotspot di Samos vivono da mesi.
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Studenti e studentesse della scuola aperta dalla ONG Still I Rise per offrire ai minori rifugiati un'occasione unica di educazione alla resilienza, attraverso l'attività didattica e la formazione psicosociale."Through Our Eyes" è diventata ben presto una mostra itinerante esposta in Italia, ma anche nella stessa Grecia, in Inghilterra e prossimamente in America (alla Columbia University e alla Pennsylvania University).
A partire dal mese di dicembre 2018, gli studenti hanno partecipato al laboratorio di Fotografia di Mazí, condotto da Nicoletta Novara. Al termine dei moduli formativi, ogni studente ha ricevuto una Kodak usa e getta a colori, con il compito di raccontare la propria vita al di fuori della scuola.
Il risultato finale è una mostra di 50 scatti a colori (delle 200 realizzate), stampati in formato 10x15, frutto della personale rielaborazione dei ragazzi dei concetti di fotografia appresi durante il corso.
Hanno parlato del progetto fotografico "Through Our Eyes" importanti quotidiani e riviste come "The New Yorker", "Internazionale", "Tpi" e "The Guardian".
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