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Un "atelier" aperto a tutti alla Vicaria: Emma Dante porta in scena il suo metodo

Balarm
La redazione

Emma Dante

È il festival multidisciplinare di arti performative, fortemente radicato nel territorio di Palermo che attraversa spazi simbolici e fisici della città, costruendo un ideale ponte sopra le sponde del fiume Oreto.

Ritorna per la sua quinta edizione Prima Onda Fest che dal 23 ottobre al 7 novembre 2024 traccia un immaginario itinerario della bellezza che parte dal centro della città e si muove verso la periferia.

A segnare l'inizio del festival ci pensa Emma Dante che, affiancata da Sabino Civilleri, conduce un laboratorio - atelier aperto al pubblico (costo biglietto: 2 euro) che vede la partecipazione degli studenti dell'ERACM - Ècole Regionale d'Acteuirs de Cannes et Marseille.

L'appuntamento è in programma venerdì 11 ottobre, alle 19.00, negli spazi de "La Vicaria". 

Improvvisare, lavorare sull'ascolto dei partner, prendere coscienza dello spazio e stimolare un tipo di attenzione intuitiva: sono questi gli obiettivi del laboratorio dell'ERACM, diretto da Emma Dante.

Un laboratorio permanente per lo sviluppo di un metodo in continua evoluzione basato sull'autorialità, la forza creativa dell'attore e sulla scrittura scenica.

Questo metodo segue un percorso originale che mette l'autore in primo piano, responsabilizzandolo sul proprio gesto e sulla propria espressione. 

La prima fase del laboratorio è dedicata alla preparazione fisica degli allievi, al risveglio del loro corpo per renderlo vigile e vivo. 

L'obiettivo è sviluppare la giusta sensibilità per raggiungere un alto livello di ascolto e una maggiore consapevolezza dello strumento di lavoro che è il corpo dell'attore.

Esercizi come "le Manége" (la giostra), "la Tarantelle" (la tarantella), "le Rang" (la schiera), "l'Essain" (lo stormo) e "le Carrousel" (il carosello) riuniscono il lavoro fisico e la seconda fase del laboratorio lavora sulla relazione tra l'attore e lo sguardo del regista. 

Gli artisti coinvolti esplorano il significato del margine, quella sottile linea di confine che spesso si identifica con l’Esilio e che se attraversata trova una nuova lingua, poetica e trasversale, capace di parlare oltre le differenze.

Una produzione Civilleri Lo Sicco / Genìa.

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