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Un viaggio nell'arte di Giovanni Robustelli: in mostra a Modica i lavori più importanti dell'artista

  • Teatro Garibaldi di Modica - Modica (Rg)
  • Dal 2 al 28 luglio 2019 (evento concluso)
  • Visitabile dal martedì alla domenica dalle 17.00 alle 21.00. Chiuso il lunedì
  • 2 euro
Balarm
La redazione

Opera di Giovanni Robustelli (part.)

Tratto da un monologo dell'attore e drammaturgo Carmelo Bene nel film "Nostra Signora dei Turchi" (1968), il titolo della mostra "Auto da fé" di Giovanni Robustelli (Vittoria, 1980) allude a quello stato di semplicità e innocenza, che sconfina nell'abbandono e nella contemplazione visionaria e mistica (e non solo). 

I classici sempre centrali nella creazione di questo giovane artista vittoriese, diventano fondamenta della sua nuova esposizione all'ex Convento del Carmine a Modica, fruibile fino al 28 luglio

L'esposizione, promossa dalla Fondazione Teatro Garibaldi e dal Comune di Modica, è a cura di Paolo Nifosì, di Giovanni Blanco e di Tonino Cannata, sovrintendente della Fondazione modicana. 

L’artista presenta con orgoglio un'antologica nel territorio ibleo - rimarcando la sua soddisfazione per averlo fatto proprio a Modica - con un focus sui classici, che sono «sinonimo di archetipo e quindi temi che aprono percorsi all'interpretazione e alla coscienza di quelli che sono i fondamenti dell'umanità e in generale degli equilibri che esistono nell'universo e verso cui tendono tutte le dinamiche». 
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L'arte di Giovanni Robustelli va dritta al cuore del visitatore, conquistandolo al primo sguardo con la sua naturale capacità di addentrarsi nel racconto di personaggi mitici, storici e di creature surreali dai tratti definiti. 

Con il suo tratto distintivo, l'autore dà vita ad immagini complesse ed enigmatiche che si nutrono spesso di tematiche attinte dalle profondità del mondo della letteratura siciliana e della sensibilità della grande musica.

La realtà del simbolo come archetipo nella sua arte si esprime in tutta la sua potenza di veicolo capace di far immergere in nuove suggestioni. 

«Guardando le opere di Robustelli - spiega il critico Nifosì - ci si trova davanti a un talento talentuoso, complesso nei suoi lavori che hanno una freschezza e una fragranza contemporanea, ma che nello stesso tempo hanno molteplici ascendenze sia letterarie che storico artistiche.

Robustelli è mago nelle metamorfosi nel mettere insieme più soggetti, in una sorta di spazio fatto soltanto di colore, riuscendo a dare consistenza e profondità quel tanto da rendere veri i personaggi, dando a soggetti scritti in tempi remoti volti pensati con fattezze contemporanee». 

La mostra è un viaggio nel mondo artistico di Robustelli, un’antologica dei suoi lavori più importanti degli ultimi 15 anni, che con maestria utilizza qualsiasi tecnica, non tralasciando nulla al caso. 

«Grazie ai video che sono proiettati nelle stanze della mostra, - spiega il sovrintendente Cannata - il pubblico potrà meglio addentrarsi nella sua opera; non solo: sono in programma tanti eventi collaterali in compagnia dello stesso Robustelli che potrà fare apprezzare in prima persona la sua arte». 

Pittore, illustratore e sperimentatore, Giovanni Robustelli si è formato artisticamente a Genova, avviando proficue collaborazioni con gallerie d'arte, curatori e critici tra la città della Lanterna e Milano.

Con un dottorato in Storia dell’Arte Contemporanea, il ritratto di Giovanni Robustelli coincide con quello di artista poliedrico, eccellente disegnatore dal tratto assolutamente originale che rivelatosi agli occhi dei critici, in uno stile dall'impronta fortemente personale, è stato definito "genio della biro".

Le sue opere che si distinguono per il taglio innovativo, vedono l'utilizzo con grande abilità e delicatezza di acquarelli e matite, colori a olio o l'uso impegnativo della semplice "bic", la classica penna a sfera.

Le diverse modalità espressive adoperate da Giovanni Robustelli lo descrivono, come un artista non desideroso di affermare un concetto, o imporre la sua visione, bensì evidenzia la volontà di esprimere un linguaggio attraverso lo studio approfondito e la ricerca accurata del canale espressivo e delle tecniche elaborate a tale scopo.

Di recente la sua ricerca artistica si è orientata verso performance cinestesiche, dove le note del sax del jazzista Francesco Cafiso o l'orchestra di sapori nei piatti dello chef Ciccio Sultano si fondono con il suo gesto pittorico. Le sue opere fanno parte di varie collezioni private italiane ed estere.
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