"Una casa di donne", la prostituzione volontaria in scena al Piccolo Teatro della Città
Libertà di scegliere e di decidere, di desiderare. Dacia Maraini poetessa, scrittrice e drammaturga italiana tra le più lette al mondo, porta in scena l’universo di chi sceglie la prostituzione con lo spettacolo "Una casa di donne". Interpretata da Ottavia Orticello e diretta da Jacopo Squizzato, la pièce andrà in scena nell’ambito della stagione teatrale del Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale.
Scritta negli anni d'oro dell'attivismo femminista, la pièce sradica gli stereotipi e solleva interrogativi, rileggendo, con poesia e finezza di analisi, il tema della prostituzione volontaria. Al centro della storia c’è Manila, una ragazza romana, laureata in Filosofia, che decide di fare la prostituta in una casa condivisa con due colleghe e amiche Marina ed Erica: una casa di donne appunto. Si vende consapevolmente, sa quello che fa e rivendica la sua libertà di scegliere, decidere, desiderare.
Non è l’oggetto della storia, ma il soggetto pensante. Le sue confessioni svelano le fragilità di una persona forte solamente all’apparenza, padrona di un corpo il cui unico piacere è quello provato dai clienti che lo possiedono per poche ore.
Perché Manila non sceglie il percorso più naturale dopo la sua laurea in filosofia? Perché non diventa un'insegnante? Perché non sposa Paolo, il fidanzato di una vita? Domande attuali negli anni '70 e quasi profetiche di un certo mondo della prostituzione contemporanea: quello di studentesse e laureate che lavorano come escort.
Scritta negli anni d'oro dell'attivismo femminista, la pièce sradica gli stereotipi e solleva interrogativi, rileggendo, con poesia e finezza di analisi, il tema della prostituzione volontaria. Al centro della storia c’è Manila, una ragazza romana, laureata in Filosofia, che decide di fare la prostituta in una casa condivisa con due colleghe e amiche Marina ed Erica: una casa di donne appunto. Si vende consapevolmente, sa quello che fa e rivendica la sua libertà di scegliere, decidere, desiderare.
Non è l’oggetto della storia, ma il soggetto pensante. Le sue confessioni svelano le fragilità di una persona forte solamente all’apparenza, padrona di un corpo il cui unico piacere è quello provato dai clienti che lo possiedono per poche ore.
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