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Di lui si trovarono gli abiti ma non la tomba: il mistero (irrisolto) di Antonello da Messina

Così come le sue opere, anche la vita dell'artista Antonello da Messina è dotata di un'aura misteriosa e caratterizzata da avvenimenti di cui si conosce poco

Viviana Ragusa
Graphic designer
  • 14 gennaio 2024

I ruderi del monastero di Santa Maria di Gesù Superiore

Così come le sue opere, anche la vita dell'artista Antonello da Messina è circondata da un'aura misteriosa e caratterizzata da avvenimenti di cui ancora non si conoscono i dettagli. Ciò che è certo è che il celebre pittore siciliano rappresenta da sempre uno dei più grandi artisti del '400.

Osservando i ritratti di Antonello da Messina sembra quasi di penetrare nei pensieri dei soggetti da lui rappresentati, con l'inconfondibile sfondo scuro e la perfetta analisi fisica dei protagonisti. I dubbi sulla vita del pittore cominciano già dalla sua data di nascita, dal momento che si ipotizza un arco di tempo compreso fra il 1425 e il 1430.

Prima di dedicarsi ai dipinti, Antonello da Messina firmò un contratto come garzone presso un maestro conciatore di pelli ad Alcamo e qui lavorò per tre anni.

L'evento più importante nella carriera dell’artista fu il suo trasferimento a Napoli nel 1450. In questa città Antonello da Messina divenne apprendista nella bottega di Colantonio e il pittore si trovò in un ambiente ricco di stimoli. Fu proprio a Napoli che l'artista entrò in contatto con l’arte fiamminga, provenzale e spagnola.
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Grazie a queste influenze nacque lo stile inconfondibile di Antonello da Messina, che ebbe la straordinaria capacità di fissare ogni volta in una singola immagine l’intero mondo interiore del personaggio che dipingeva.

La prima commissione autonoma risale al 1457, ma il quadro non fu mai ritrovato. Nonostante questo, durante il soggiorno a Napoli il pittore perfezionò le sue abilità, studiando la prospettiva scientifica e la pittura a olio (di cui fu un precursore).

Anche le tematiche delle opere divennero sempre più definite: certamente il Martirio di Cristo ricoprì un ruolo centrale nella produzione dell’artista. Nonostante avesse aperto la sua bottega nel 1460 nella città natale, Antonello da Messina si trasferì a Venezia intorno al 1475 e questa decisione diede luogo al primo dubbio sulla sua morte.

Il celebre pittore morì a causa della tisi nel 1479 e, per molto tempo, si diffuse la notizia del decesso e della sepoltura nella città lagunare. Uno dei sostenitori più accaniti di questa teoria fu Giorgio Vasari, la cui opinione era ritenuta certamente autorevole.

Nel 1903, però, Gaetano la Corte Cailler trovò il testamento di Antonello da Messina redatto dal notaio Antonio Mangianti. Fu proprio grazie allo studioso messinese che diversi documenti furono recuperati e analizzati meticolosamente durante i primi decenni del '900.

Nel testamento del pittore si legge chiaramente la volontà di essere seppellito con abiti francescani nella Chiesa di Santa Maria di Gesù, a Messina. Si comprende anche che Antonello da Messina conservò le sue capacità cognitive fino alla fine e che trascorse i suoi ultimi giorni nella Contrada dei Sicofanti.

Tuttavia nel testamento il pittore non aveva specificato se intendeva essere seppellito nell’edificio "Superiore" in via della Giostra, oppure in quello "Inferiore" in via Palermo.

Questo dilemma ha suscitato l’interesse di moltissimi studiosi nel corso degli anni e l'ipotesi maggiormente condivisa era quella secondo la quale l’artista scelse la Chiesa di Santa Maria di Gesù Superiore, detta anche il Ritiro.

La data di costruzione dell’edificio inferiore fu tra le ragioni che indussero gli studiosi a non considerare l’edificio come una scelta plausibile.

Nell’anno in cui morì Antonello da Messina, i lavori non si erano ancora conclusi. Inoltre l’aspetto e l’importanza della chiesa superiore portarono a credere che fosse quest’ultima la sede scelta dal pittore per la sepoltura.

Nel corso dei decenni ci furono diversi terremoti e alluvioni che distrussero moltissimi edifici situati a Messina, compreso quello del convento di Santa Maria di Gesù. Sopra i resti di questa struttura fu costruita in seguito la nuova chiesa.

Proprio qui, nel 1989, sono state rinvenute delle vesti francescane che potrebbero essere appartenute ad Antonello da Messina. Dopo questa scoperta sono stati condotti diversi scavi, confermando la presenza del vecchio convento sotto alla struttura più recente.

La tomba del pittore, però, non è ancora stata trovata, soprattutto perché questa ricerca comporterebbe ulteriori scavi da effettuare a una maggiore profondità. Perciò, finché le ricerche non daranno delle risposte certe, il mistero del grande artista siciliano rimarrà irrisolto.
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