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"L'antenata" della fontana danzante era quella luminosa: sei a Palermo, 100 anni fa

Molti anni prima del molo trapezoidale la città ha già avuto una fontana particolare, forse non danzava, ma di sicuro si illuminava. Vi raccontiamo dov'era e la sua storia

Antonino Prestigiacomo
Appassionato di storia, arte e folklore di Palermo
  • 2 febbraio 2024

La fontana luminosa di Palermo

Devo essere sincero, anch'io sono stato uno di quelli che per la curiosità si è fiondato, a un giorno dall'inaugurazione ufficiale di “Marina”, la fontana danzante, al Molo trapezoidale di Palermo.

E mi sono perfino emozionato davanti allo spettacolo serale insieme a quella moltitudine di gente con cui ho condiviso quel momento. C'era chi immortalava con i cellulari quegli istanti e chi si è lasciato rapire dall'estasi della visione. La città, quello che la rappresentava per lo meno, per brevi attimi era all'unisono con lo splendore della novità.

Ovviamente, come ogni cosa bella o brutta che si faccia, non sono mancate le critiche, a tratti sprezzanti, a tratti semplicemente disincantate o pessimistiche, ma fatto sta che quel momento io, da cittadino palermitano, me lo sono goduto e quello che ci riserverà il futuro lo staremo a vedere.

Nonostante ciò, sono rimasto piacevolmente stupito di una notizia “storica” che non conoscevo affatto: Palermo ha già avuto una fontana particolare, forse non danzava, ma di sicuro si illuminava ed era chiamata “La fontana luminosa”.
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No, non sto parlando di ieri, o dell'altrieri, né di cinquanta o settantanni fa, ma di più di cento anni fa, per la precisione del 1891-92, proprio in occasione della famosa Esposizione Nazionale, la prima del Mezzogiorno, realizzata a Palermo in quegli anni.

Come dicono bene Fabrizio Agnello e Mariangela Licari in un loro studio sull'argomento «L’Esposizione Nazionale, dedicata all’industria, al commercio, all’agricoltura e alle Belle Arti, si svolse a Palermo tra il novembre 1891 e il giugno del 1892.

Il progetto venne affidato nel 1888 al giovane Ernesto Basile, coadiuvato dagli ingegneri Ernesto Armò, Lodovico Biondi e Alfredo Raimondi». Quell'anno la città fu calamita per i più grandi imprenditori d'Italia ma anche del panorama internazionale.

Vi fu un turismo scelto che fu accolto nel migliore dei modi. Avevamo messo in campo le nostre migliori eccellenze. Ernesto Basile realizzava la sua prima opera pubblica proprio per l'Expo e la staticità dei quartieri storici si trasformava in una mobilità espansiva verso il nord della Conca d'oro.

Innumerevoli furono le innovazioni messe in mostra in quell'anno, ma sicuramente ciò che catturò l'attenzione di tutti fu la fontana luminosa ideata e costruita dall'ingegnere Emilio Piazzoli di Milano e collocata nel giardino centrale dell'Esposizione Nazionale.

Già Parigi nel 1889 ne aveva inaugurata una, e un'altra Milano e Torino poco dopo. Per “Marina” fu presente il nostro presidente Sergio Mattarella, ma a quel tempo le grandi inaugurazioni erano presiedute dai reali e infatti era presente il re d'Italia Umberto I di Savoia e la di lui consorte, la regina Margherita.

Di quell'occasione nei giornali del continente si scrisse: «La grande fontana luminosa che venne eretta nel giardino centrale dell'Esposizione Nazionale di Palermo, è una delle più belle attrattive della mostra...quando, per altro, è in caso di funzionare regolarmente come nella sera bellissima che venne inaugurata alla presenza dei Sovrani.

Tutto il giardino era illuminato a palloncini variopinti. Fu una festa fantastica di splendori, uno sfarzo di luce iridescente. Il getto illuminato a più tinte della fontana si alzava magnifico, abbagliantissimo. [...] La fontana di Palermo manda cento litri di acqua al minuto secondo, mentre l'illuminazione totale, fornita dai suoi riflettori, è paragonabile a 400.000 candele».

Nessuno di noi ha potuto vedere le meraviglie dell'Esposizione Nazionale del 1891-92 a Palermo, che si tenne pressappoco tra l'odierna piazza Castelnuovo e il primo troncone di via della Libertà sino a piazza Crispi, ma sicuramente chi ha partecipato all'inaugurazione di “Marina”, la fontana danzante, può aver percepito l'emozione di chi vide funzionare per la prima volta la meravigliosa fontana luminosa della città e oggi, con un po' di fantasia, chiudendo gli occhi e richiamando alla mente l'emozione di quel momento, può viaggiare a ritroso nel tempo.

Oggi non esiste nulla che ricordi questo grande evento, non una strada né una targa. Un evento, quello dell'Esposizione Nazionale, che fece parlare i salotti aristocratici delle più grandi città italiane ed europee e che avrebbe avviato e traghettato la città verso quella Belle Èpoque di cui tanto sentiamo parlare.

Forse, mi suggerisce il mio amico Manlio Romano, un ricordo tangibile sarebbe doveroso.
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