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La Sicilia dei record pure sulla Bibbia: qui c'è la prima città italiana visitata da San Paolo

Di quel passaggio nell'Isola purtroppo non si sa molto ma è certo che come accadde a Malta, anche in della Sicilia il passaggio di San Paolo fu significativo

Federica Puglisi
Giornalista
  • 30 giugno 2023

La statua di San Paolo nel duomo di San Paolo

Una nave con insegne greche arrivò a Siracusa. Era il 61 d.C. Ma cosa aveva di speciale questa nave. O meglio chi trasportava? “Approdammo a Siracusa, dove rimanemmo tre giorni”: una frase significativa, breve, ma molto importante e interessante, perché a scriverla è stato San Luca negli Atti degli Apostoli.

Quella nave che approdò nel porto siracusano era salpata da Malta, aveva attraversato il Mediterraneo e doveva raggiungere l’Italia. Il passeggero che questa nave, con l’insegna “I figli di Zeus”, portava, era Paolo di Tarso, che in molti poi impareranno a conoscere come San Paolo, l’Apostolo delle genti.

Paolo doveva essere giudicato a Roma, perché dopo la sua conversione al Cristianesimo era diventato un nemico per molti e andava perseguito. Di quel passaggio a Siracusa purtroppo non si sa molto, non ci sono tante testimonianze, ma è certo che come accadde a Malta anche in questa zona della Sicilia il passaggio di San Paolo fu significativo.
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Il culto e la devozione per il santo sono infatti molto radicate e sia a Malta che nel Siracusano San Paolo viene venerato ancora oggi. Numerose le chiese costruite nel tempo, da quella che si trova proprio a Siracusa, nel centro storico di Ortigia, a quella di Solarino, per arrivare alla basilica, patrimonio Unesco, dedicata all’Apostolo e che si può visitare a Palazzolo Acreide.

E a Siracusa di recente, all’interno del Santuario della Madonna delle lacrime, è stata inaugurata una Cappella dedicata all’Apostolo, che fa memoria dello sbarco di San Paolo Apostolo a Siracusa.

Nella Cappella ci sono anche le foto delle Chiese dedicate a San Paolo in Ortigia, in Solarino e in Palazzolo, testimonianza dei tre giorni che hanno segnato la permanenza dell’Apostolo delle genti a Siracusa e in Sicilia.

Ma chissà cosa fece Paolo in quei giorni, cosa visitò, se gli fu concesso di vedere la città, o se avesse avuto la possibilità di continuare il suo messaggio di evangelizzazione come aveva fatto in altre città.

Ne sono testimonianza le sue lettere raccolte nella Bibbia, ma nulla su Siracusa e i siracusani. Si racconta che San Giovanni Crisostomo in due sue omelie ricordò la predicazione di Paolo a Siracusa, l’unica città siciliana e la prima città d’Italia visitata dall’Apostolo.

E c’è anche un dipinto “San Paolo predica nelle latomie di Siracusa”, realizzato dal pittore siciliano ottocentesco Francesco Paolo Priolo. Esso raffigura Paolo che predica in una grotta. Ma sarà accaduto davvero? Chissà. Testimonianze scritte nella Bibbia non ce ne sono.

Quindi potrebbe essere una leggenda. Come quella che racconta di un uomo che alla presenza del santo fu punto da uno scorpione. E che l’intervento prodigioso di Paolo salvò. Infatti nei secoli il culto di San Paolo si è diffuso anche per questo particolare dono, cioè salvare dal morso di serpenti o di scorpioni. In ricordo del passaggio di Paolo c’è anche la statua posta di fronte alla cattedrale della città, in Ortigia.

La Chiesa di San Paolo, invece, ricostruita in stile barocco nel Settecento, dopo il terremoto del 1693. Si trova in una piazzetta nella via dell’Apollonion nel quartiere dei pescatori della Graziella.


Costruita sull’antica basilica paleocristiana, è una delle più antiche costruzioni religiose dell’isola. Sulla facciata c’è un’iscrizione in latino in memoria della visita di San Paolo alle comunità cristiane di Siracusa.

Spettacolare è anche la basilica dedicata al santo e che si trova a Palazzolo. In questi giorni tra l’altro, il Comune Ibleo festeggia il santo con solenni celebrazioni tra fede e folclore, che culminano il 29 giugno, data in cui la chiesa ricorda i santi Pietro e Paolo.

Se volete, dunque, scoprire questi luoghi della Sicilia orientale che ricordano il passaggio di San Paolo, basta raggiungere il Siracusano. E magari percorrere questi tragitti a piedi sulle "orme di Paolo".
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