STORIE
Lascia il lavoro e torna nella sua Balestrate: Benedetto e il sogno di una "nuova" scuola
L'impegno per i più deboli e la politica lo accompagnano sin da ragazzo e ancora oggi sono fonte di ispirazione del suo lavoro. Vi raccontiamo la sua storia
Benedetto Lo Piccolo
«Ci divertivamo con il mio gruppo musicale - afferma Benedetto - (suonavo la tastiera e la tromba). Ricordo il primo concerto di Vasco Rossi nel settembre del 1983 al palasport a Milano lo andai a vedere assieme ad un mio cugino e delle amiche milanesi. Una giovinezza spensierata come credo sia capitato a tutti».
Lui, da docente specializzato per il sostegno agli alunni disabili, oggi, ricopre il ruolo di Dirigente scolastico.
Benedetto Lo Piccolo si è formato con il primo corso biennale di specializzazione polivalente nel 1985, vivendo un momento formativo che ha condizionato la sua visione della scuola.
In realtà, è stata anche la svolta di vita e il passaggio da un momento più spensierato, alla consapevolezza che la "disabilità" presuppone nella didattica e nella vita l'inclusione di tutti e di ciascuno.
«Da ragazzo - racconta Benedetto - ho frequentato l'oratorio e il mondo della chiesa, creando il primo coro assieme a Don Michele Drago. Attorno alle sue iniziative abbiamo vissuto un bel periodo.
L'impegno per i più deboli e la politica come servizio all'altro l'ho acquisito dentro quella dottrina sociale che si praticava in chiesa dove ho imparato a ragionare sull'uomo, sul lavoro, sullo stato. Ancora oggi sono fonte di ispirazione del mio fare».
Nella sua famiglia, il padre Angelo e la sorella Anna Maria, sono stati anche loro due dirigenti scolastici.
Di fatto Benedetto è un "figlio d'arte" e secondo la sua visione avere le competenze per strutturare una relazione educativa efficace e profonda è il vero punto di partenza di ogni insegnante.
«Ti faccio io una domanda - prosegue - quale docente ha lasciato un segno nel tuo cuore? Di fatto tra scuola primaria e secondaria chi si è preso carico della tua persona nella sua interezza?».
Con questo interrogativo rivolto anche ai lettori aggiunge che i quasi venti anni passati come docente distaccato all'Università di Palermo, lo hanno formato definitivamente nel campo pedagogico-didattico.
È stato a Busto Arsizio e ha diretto un Istituto comprensivo, ha portato innovazione e nuove attività metodologiche e didattiche, poi è ritornato a Balestrate.
«La soddisfazione più grande è stata - prosegue - in una città come Busto Arsizio, aver aumentato di un terzo le iscrizioni alla secondaria di primo grado.
Ricordando che sono stati i due anni della Pandemia da Covid-19, abbiamo fatto diversi progetti.
Uno artistico per la riqualificazione della cancellata, che grazie a delle docenti eccezionali oggi è blu come il mare e piena di pennellate di colore; uno teatrale su tematiche antimafia, ma credo che la dimensione più importante è quella di aver creato una comunità vera e partecipante con i genitori che in quei due anni sono stati eccezionali e assieme a loro abbiamo raggiunto molti obiettivi per innovare le strutture telematiche della scuola.
Poi siamo riusciti a fare il Summer Camp in Sicilia».
Ricordi che rimarranno per sempre. Il corpo docente è eccezionale dall'infanzia alla scuola secondaria di primo grado, quindi ho dovuto fare poco.
La sfida quest'anno a, Balestrate, è stata tosta.
«Abbiamo creato il gruppo di Sperimentazione e Ricerca e avviato con loro, attraverso gli scambi previsti dal programma europeo Erasmus, una serie di confronti e comparazioni.
Abbiamo "aperto" alle ricerche dei _PhD student_ con l'Università di Palermo; progettato e ridefinito gli ambienti di apprendimento della scuola secondaria di primo grado; iniziato a ideare dei momenti significativi che interesseranno tutta la scuola e ne caratterizzeranno l'innovazione didattica e organizzativa.
Dal prossimo anno nella scuola secondaria saranno gli alunni a girare per i vari laboratori. Inoltre avvieremo le prime due sezioni bilingue (Italiano e Inglese) nelle scuole dell'infanzia di Balestrate. Per non parlare degli studi matematici e musicali.
Insomma, ci stiamo mettendo tutti in discussione per migliorare la qualità della didattica.
Desidero sottolineare che ciò sta accadendo per la grande disponibilità dei docenti e del personale ATA che con coraggio hanno accettato le sfide che con il mio atto di indirizzo ho delineato. Noto un grande entusiasmo anche nei genitori e sono sicuro che saranno di grande aiuto per affrontare le sfide che ci aspettano».
«Siamo arrivati a conclusione dell'anno scolastico e con difficoltà - aggiunge - ma con tante soddisfazioni, grazie all'aiuto dei collaboratori più vicini e di tutto il corpo docente - afferma il dirigente - stanchi ma soddisfatti tutti sono pronti, dopo le vacanze estive, a riprendere con passione il contributo educativo e didattico, incisivo, nella comunità di Balestrate.
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