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Loro non possono uscire, il mondo va a trovarli: l'idea del penitenziario Malaspina

L'Istituto Penale per minori vuole ampliare gli orizzonti dei giovani detenuti: "Attraverso le culture" è il progetto che porta tra le mura usi, costumi e personalità di diversi Paesi

Balarm
La redazione
  • 3 aprile 2019

Un corridoio dell'istituto penitenziario Malaspina di Palermo

Se i ragazzi dell'Istituto penitenziario non possono uscire allora tutto il mondo andrà dentro il Malaspina.

Attraverso le culture: a scuola con i consoli” è il titolo dell’iniziativa promossa dall'Istituto Penale per i Minorenni di Palermo, il progetto vuole ampliare la conoscenza e stimolare la curiosità dei minori e dei giovani coinvolti, sugli usi e i costumi delle varie nazioni e, al contempo, far guardare con interesse la diversità, in un’ottica che valorizzi le differenze, riconoscendole quali fonti di arricchimento e crescita personale e sociale.

L'iniziativa è realizzata in collaborazione con il centro diurno polifunzionale e con il coinvolgimento del Corpo Consolare di Palermo, destinata ai ragazzi, ospiti delle due strutture (Istituto penale e Centro diurno), allo scopo di favorire la conoscenza della storia e della cultura di diversi Paesi esteri con rappresentanza diplomatica nel capoluogo siciliano.
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"Attraverso le culture: a scuola con i consoli” si svilupperà mediante un ciclo di incontri a cadenza mensile con i Consoli di diversi Paesi e in particolare, Costa d’Avorio, Polonia, Marocco, Ghana, Capo Verde, Brasile e altri ancora.

Ciascun incontro si svolgerà con due appuntamenti, alternativamente presso l’Istituto Penale per i minori e al centro diurno polifunzionale, coinvolgendo nel primo caso tutti i minori e giovani presenti nella struttura, nel secondo i ragazzi dell’area penale esterna, insieme ad alcune classi del liceo linguistico “Ninni Cassarà” di Palermo.

Nel corso dei singoli incontri, i consoli illustreranno la storia, la cultura e le tradizioni delle Nazioni di volta in volta interessate, coinvolgendo anche alcuni rappresentanti della Consulta delle culture di Palermo.

Ogni Paese sarà raccontato, prediligendo un particolare punto di vista sulla storia e gli aspetti culturali ritenuti più significativi e peculiari del luogo rappresentato. Si assisterà, inoltre, a proiezione di immagini e filmati, alla lettura di testi, a degustazione di piatti tipici e a varie espressioni delle tradizioni culturali dei luoghi rappresentati.

Verranno anche illustrate e raccontate storie di integrazione all’interno della nostra città e della nostra nazione, come esempio di possibili modelli virtuosi di scambio e confronto fra culture differenti.

«L’iniziativa – sottolineano il Direttore dell’Istituto penale per i Minorenni Clara Pangaro e il Direttore del Centro Diurno Polifunzionale Michelangelo Capitano – si inserisce nell’ambito delle progettualità educative delle nostre strutture, inerenti l’intercultura, l’integrazione e la cittadinanza responsabile. A partire da questa progettualità ci proponiamo anche di promuovere tra i giovani coinvolti un dialogo sul valore della differenza e dell’unicità di ciascun essere umano, sul rispetto dei diritti inalienabili riconosciuti a ogni individuo, al di là di ogni possibile appartenenza nazionale, culturale, politica, religiosa, così come sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Sarà un viaggio metaforico, che a partire dal riconoscimento delle differenze, possa condurre i ragazzi a scoprire gli elementi comuni, sui quali costruire percorsi di condivisione e di appartenenza».
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