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A Parigi e a Londra con gli emigrati siciliani

Un viaggio che ha visto protagonisti anche i due attori palermitani Paride Benassai e Sergio Vespertino, che hanno portato la Sicilia ai siciliani emigrati

Balarm
La redazione
  • 30 dicembre 2008

Cianciana, Casteltermini, Mussomeli, Raffadali, Caltanissetta, Enna, Sutera, Carini, Ribera, Campofranco, Gioiosa Marea, Agrigento, Acquaviva Platani e Sant’Angelo di Brolo.

Sono solo alcuni dei paesi di provenienza delle migliaia di siciliani emigrati all’estero e protagonisti dei progetti “Il nuovo volto dei siciliani all’estero: l’identità siciliana nelle nuove generazioni, tra tradizione, modernità e innovazione cultura, arte, musica, teatro” e “Cambia il volto dei giovani italiani all’estero: legalità come fattore di sviluppo, il recupero della memoria (dell’emigrazione siciliana), il lavoro siciliano e le imprese come strumento per l’internazionalizzazione della Sicilia”.

Entrambi promossi dall’Assessorato del Lavoro della Previdenza Sociale, della Formazione Professionale e dell’Emigrazione della Regione Siciliana e dall’Associazione Acli Provinciale di Palermo, in collaborazione con le Acli della Gran Bretagna–Londra, le Acli France-Parigi e la Cooperativa Culturale Sociale Agricantus di Palermo.

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Sono state queste due città europee le mete di un percorso di recupero della memoria del passato, il passato di quei siciliani che sono partiti anni addietro per cercare fortuna in altri paesi, lasciando però il proprio cuore nella loro terra d’origine. Un viaggio che ha visto protagonisti anche i due attori palermitani Paride Benassai e Sergio Vespertino, che hanno portato la Sicilia direttamente nei luoghi in cui vivono queste comunità.

Lasciati i quindici-diciotto gradi di Palermo si arriva a Londra il pomeriggio di mercoledì 10 dicembre. Il vento è sostenuto, non piove e la temperatura è poco al di sopra dello zero. Ad accoglierci all’aereoporto di Getwick c’è Lucia Bugitti, direttrice dell’Enaip (Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale) che da più di venti anni vive a Londra. Poche ore per ambientarsi, cena in albergo e una notte per riprendere le forze.

Il giorno seguente tutti a pranzo alla Casa Italiana San Vincenzo Pallotti (dell’ordine dei Padri Pallottini fondato nel 1835) accanto la chiesa di Saint Peter, frequentata dai molti italiani residenti nel quartiere. Tra una minestra, un piatto di carne e il dolce, ecco che arriva il fuori programma firmato Vespertino e Benassai che con chitarra e voce animano la sala gremita da più di centocinquanta italiani provenienti non solo dalla Sicilia ma da molte parti del sud e nord Italia.

Dopo pranzo, tra un caffè e una fetta di cheese cake allo Starbucks, si è di nuovo pronti per raggiungere in pulmino la prima meta ufficiale a circa un’ora e mezza da Londra: il circolo Acli della cittadina di Hoddesdon, situata nella contea di Hertfordshire, nella Lea Valley, che da più di tre generazioni ospita una numerosa comunità siciliana ben integrata.

Alla “Jackson Hall” (questo il nome del circolo) si incontrano più di un centinaio emigrati siciliani, tutti residenti in Inghilterra, chi da trenta, quaranta o addirittura cinquanta anni. A tal proposito è doveroso menzionare il caloroso saluto del Vice Console Dott. Paolo Catarinicchia dell’Agenzia Consolare D’Italia e la presenza di rappresentanti delle Istituzioni cittadine tra cui il Vice Sindaco di Hoddesdon.

Durante la cena, tra formaggi, salumi e vino siciliano doc, la serata è subito allietata dalle performance di Sergio Vespertino (una delle maschere comiche più care al pubblico palermitano) e Paride Benassai (ritenuto uno dei protagonisti, insieme a Burruano, Sperandeo, Scaldati, Cuticchio, che ha contribuito a tracciare una strada maestra del teatro palermitano).

Teatro comico e teatro popolare si mischiano per dar vita ad un album di ricordi da sfogliare, tra suoni, colori e tradizioni principalmente palermitane, ma che finiscono per evocare tutta la Sicilia intera. E il pubblico risponde a tono, visto che per un’ora abbondante è stato catapultato virtualmente nella terra dei loro ricordi. Si torna in albergo stremati e infreddoliti, ma con l’anima arricchita da una nuova esperienza umana.

Il giorno successivo, nel tardo pomeriggio, si fa tappa alla chiesa del Cristo Re (Church of Christ The King) nella periferia di Londra. La serata si apre con i saluti al pubblico di Lorenzo Losi, Presidente Nazionale delle Acli della Gran Bretagna, Toni Costumati, Presidente Provinciale delle Acli di Palermo, Vito Meccio, responsabile Unasp Acli Provinciale Palermo, Gaetano di Blasi, dell’Ufficio di Gabinetto dell’Onorevole Carmelo Incardona, Assessore del Lavoro, della Previdenza Sociale, della Formazione Professionale e dell’Emigrazione della Regione Siciliana.

In sala ci sono oltre un centinaio di siciliani accorsi per la proiezione del film “Nuovo Mondo” di Emanuele Crialese, che narra la vicenda di migliaia di poveri emigranti siciliani, che tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, spinti dalla disperazione e dalla fame, affrontano un viaggio lungo e pericoloso attraverso l’Oceano diretti a New York.

Un’opera intensa, originale, di grande stile e impatto emotivo (realizzata con il concorso della Regione Siciliana Assessorato Regionale del Lavoro – Dipartimento Lavoro – Emigrazione ed Immigrazione). Una similitudine che in qualche maniera accomuna tutti quei siciliani (e in Inghilterra ce ne sono più di quindici mila) che dopo la seconda guerra mondiale hanno cercato fortuna nel nord Europa. La serata si chiude con una cena a buffet dai sapori siciliani offerta al pubblico.

Di particolare importanza e interesse è risultata la mostra di storia orale dal titolo "Rimembranze dall’Emilia Romagna e dalla Sicilia", ideata e allestita dalle Acli-Enaip e consultabile sul sito www.enaip.org.uk, che documenta con racconti suggestivi e fotografie personali le vite di due comunità italiane di immigrati, che si sono stabilite nel Regno Unito a partire dagli anni ’50.

La settimana successiva si vola a Parigi dove il clima è decisamente più mite rispetto a Londra. Il tema del viaggio è “Cambia il volto dei giovani italiani all’estero: legalità come fattore di sviluppo, il recupero della memoria (dell’emigrazione siciliana), il lavoro siciliano e le imprese come strumento per l’internazionalizzazione della Sicilia”. La nostra guida “parigina” è Carmelo Sortino, operatore del patronato Acli di Parigi, un giovane di Gaggi (provincia di Messina) che da circa un anno e mezzo vive a Valenciennes, una cittadina a nord della Francia.

Dopo aver assaporato le pietanze della cucina francese, sabato 20 dicembre nel pomeriggio, ha luogo l’incontro-dibattito sui temi sopra citati. Il luogo che lo ospita è il salone delle feste de l’Hotel de Ville (che non è un albergo), il Palazzo storico all’interno del quale si trova il Municipio cittadino, a Place d’Italie nel quartiere Marais, a fianco della Senna.

In sala sono presenti più di un centinaio di siciliani “francesi”, molti dei quali residenti a Parigi, mentre una cinquantina provenienti da Valenciennes, giunti apposta per la serata con un pullman organizzato. Dopo il saluto di Raffaele Fiore, Presidente Nazionale delle Acli della Francia, il pubblico assiste alla proiezione di un documentario, prodotto e realizzato dall’Associazione Acli e Unasp Acli Sicilia, sulla vita di Padre Pino Puglisi.

Terminata la proiezione si entra subito nel vivo dell’argomento con il dibattito aperto, coordinato e mediato da Nino Tranchina, responsabile organizzazione sviluppo associativo delle Acli Provinciale di Palermo, e Vito Meccio responsabile Unasp Acli Provinciale Palermo. Non mancano gli spunti per una riflessione più approfondita sull’argomento e nemmeno gli interventi costruttivi da parte del pubblico, formato anche da giovanissimi.

Si commentano alcune riflessioni venute fuori durante la serata e si mettendo in evidenza le questioni legate al mondo dei giovani siciliani emigrati all’estero, alle nuove generazioni, quelle che sono cresciute e hanno assorbito totalmente la cultura del paese di adozione. Generazioni che, differentemente da quello che si potrebbe pensare, desiderano fortemente andare alla scoperta delle proprie origini per confrontare con la realtà i loro pochi ricordi.

Si chiude il dibattito ed ha subito inizio il momento della comicità e della tradizione, nonché della memoria, con le performance di Sergio Vespertino e Paride Benassai. Il pubblico applaude, ricorda e sorride: riti, memoria, lingua, tradizioni che cercano i loro legittimi proprietari per essere ben presto affidati alla memoria delle generazioni di oggi.

La serata si chiude con un buffet di cucina siciliana che porta la firma di Ignazio Messina, un giovane di Cefalù che da qualche anno ha improntato la sua nuova attività a Parigi. Un modo per dare il proprio contributo e per rendere un servizio utile alla cultura dello sviluppo e internazionalizzazione dell’economia siciliana e degli scambi culturali, sociali e commerciali.

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