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Dal "Sex Education Show" al Palab si parla di sesso

«Io sono una paladina dell'inserimento nelle scuole dell'educazione sessuale. L'Italia, in questo, è sicuramente uno degli stati più retrogradi al mondo»

  • 26 maggio 2012

C'è chi smentisce che nel 2012 il sesso sia ancora un argomento avvolto da pudore e tabù: basta aver visto una puntata di "Sex Education Show" per rendersi conto che di sesso, eccome se si parla, ma anche con ironia e con la giusta preparazione. A districarsi tra dubbi, segreti e fantasie, è Nina Palmeri, giornalista romana, che sarà ospite domenica 27 maggio al Palab a partire dalle ore 22 (ingresso 2 euro, con tesseramento gratuito).

Dalla lingerie più azzeccata ai sex toys più creativi fino al bondage, la nostra ha appena concluso la 2° edizione del programma in onda in tarda serata su Foxlife; domenica sera, in occasione dell’ultimo appuntamento della stagione con il “Ti lov”, il talk show ironico-scientifico-informativo, ideato da Tiziano Di Cara, dedicato a sesso e amore, si sottoporrà alle domande della padrona di casa Federica Minia e al divertissement dei personaggi interpretati sul palco dagli attori Lorenzo “Palo” Pasqua (alias il tronista “Manuel Manolo”) e Roberto Pizzo (alias “Youpork”). Non mancherà il coinvolgimento del pubblico e l'approfondimento astrologico a cura di Marco Amato circa sesso e oroscopo.

Tra i vari momenti della trasmissione in onda su Sky Nina piazza un lettone al centro delle piazze d'Italia e cerca di coinvolgere i passanti "ad andare a letto con lei" per parlare di sesso. Ma è proprio vero che al Sud si è più restii a parlare di sesso? Ci spiega l'esperta: «In verità ho riscontrato molte più differenze tra le fasce di età che tra il Nord e il Sud d'Italia. I più adulti rispondono con la verità, mentre i più giovani rispondono con ciò che li fa apparire più esperti e navigati. Soprattutto i giovani uomini tendono a dare l'immagine del "supermaschio italiano».

Ma questo clichè corrisponde al vero? «Assolutamente no, purtroppo questo non è sempre vero! Il dato allarmante è la totale disinformazione sull'argomento: io sono una paladina dell'inserimento nelle scuole dell'educazione sessuale. L'Italia, in questo, è sicuramente uno degli stati più retrogradi al mondo. Nelle scuole svedesi l'educazione sessuale è stata integrata nel 1957! La nuova generazione si documenta su internet e questo genera conoscenza soltanto visiva. A me i ragazzi chiedono di tutto: il desiderio di approfondire il tema da parte degli adolescenti non può essere ignorato».

E lei, a parlare senza peli sulla lungua e con un approach lietamente empirico, di sesso tantrico e dirty talking, non si imbarazza neanche un po'? «Diciamo che nasco curiosa come tutti i giornalisti, e ho cercato di portare la mia personalità a servizio delle tematiche trattate. Ho trasposto ironia e atteggiamento sereno, e la soddisfazione più grande è quella di sentirmi dire da tutti i miei amici "in trasmissione sei proprio tu". Non abbiate paura o remore a parlare di sesso, le cose di cui sconvolgersi nella vita sono ben altre!».

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