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Fondazione Federico II: una tesi di laurea sul caso

La tesi di laurea di Nicola Martorana, neolaureato in Cattolica, analizza il modello economico di gestione e valorizzazione dei beni della Fondazione Federico II

  • 15 giugno 2012

Perchè i beni culturali, non basta possederli. Ma occorre curarli, metterli in luce e diffonderne il valore. Da questo principio, può e deve nascere economia. Lo sa bene Nicola Martorana, palermitano neo-laureato in Scienze Politiche all'Università Cattolica di Milano, che ha scelto di svolgere la sua tesi di laurea sotto la guida del professore emerito di Economia Politica Alberto Quadrio Curzio, sul caso della Fondazione Federico II di Palermo. Il documento è stato presentato venerdì 15 giugno a Palazzo dei Normanni.

«Una storia emblematica quella della Fondazione Federico II - spiega Nicola Martorana - che da una grave situazione debitoria, quella di alcuni anni fa, non solo oggi vanta un bilancio in pareggio, ma con le sue attività propaga efficacia e qualità, a servizio non soltanto dei turisti, ma dei cittadini palermitani. Il modello della Fondazione è senz'altro un esempio di eccellenza che ho fortemente desiderato mettere in evidenza: si tratta di un raro binomio tra economia e cultura, che prescinde dall'intento di produrre utili con il nostro patrimonio».«Il modello di gestione della Fondazione - aggiunge il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e della Fondazione Federico II Francesco Cascio - è un modello virtuoso che pone al suo centro la cultura come ricchezza. La gestione dei beni culturali potrebbe essere inquadrata sotto questo modello, che è assolutamente esportabile, anche su scala nazionale».

La tesi di laurea è di certo un'occasione per la Fondazione Federico II, organo culturale e informativo dell’Assemblea Regionale Siciliana, per rendere onore al merito. «Siamo senz'altro colmi di soddisfazione. - spiega il Direttore Generale Lelio Cusimano, che in quest'anni ha investito la sua professionalità e competenza per riportare in gloria l'Istituzione - La Fondazione è in effetti un modello unico per due motivi: da un lato è ente pubblico che è gestito secondo logica aziendale, offre servizio culturale e vive delle proprie entrate; dall'altro devo riconoscere con orgoglio che la nostra squadra in appena due anni e mezzo ha dimostrato di saper portare avanti un'attività di risanamento e rilancio».

Dunque, l'implemento delle visite a Palazzo dei Normanni, strettamente collegato alla varietà di eventi culturali e mostre allestite nelle Sale Duca di Montalto, hanno rappresentato per il giovane studente palermitano, che ha preferito porre all'attenzione della sua realtà accademica un modello "positivo" del nostro territorio, performance di efficace valorizzazione e promozione del Complesso Monumentale del Palazzo dei Normanni. La prossima settimana la Fondazione, che fa della multimedialità e del multilinguismo (il sito è tradotto in cinque lingue), metterà a disposizione dei visitatori le radio e le audio guide, con un tablet che sfrutta la geo-referenziazione per l'ambiente. In attesa di "Notti Palatine", sono varie le attività inserite nell'ambito di "Sicilia 1812", la manifestazione che celebra i i 200 anni della prima Costituzione siciliana.

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