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"Il barbiere di Via Dogali", un'opera buffa palermitana

Un esposto anonimo denuncia un’attività abusiva al comando dei Vigili Urbani. Il barbiere dichiara: «Mi avevano detto che sarei stato regolarizzato»

  • 25 aprile 2016

Un libro non si giudica da una copertina, ma essere sempre in ordine è d’obbligo per chi indossa una divisa. E ci tenevano tantissimo i Vigili Urbani di Palermo che pare avessero a disposizione un barbiere in uno dei bagni della caserma di via Dogali.

È ciò che denunciava un esposto anonimo arrivato qualche tempo fa in procura, cui era allegata anche una foto di un uomo con il camice da barbiere intento a radere un signore in uno dei bagni della caserma.

Fino ad alcuni anni fa era attiva una sala da barba presso la caserma affinché tutti i vigili potessero prendere servizio in ordine. Adesso, che quel barbiere non c’è più, ha preso “servizio” il figlio, ma senza alcuna regolarizzazione.

Si tratterebbe dunque di un’attività abusiva proprio all’interno della caserma addetta a multare tutti coloro che non rispettano le regole del viver civile, oltre che quelle stradali.

La notizia, pubblicata dall’Ansa, al momento non ha smosso le acque come ci si aspettava. Il Sindaco Orlando ha chiesto una relazione cui potrebbe seguire un’inchiesta. Il Comandante dei Vigili Urbani, Vincenzo Messina, ha dichiarato: «Non c'è nessuna attività commerciale abusiva. Io sono stato all'ottavo piano e non ho trovato nessuna sala da barba. C'è un bagno».

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Luigi Giudice, il presunto barbiere abusivo, ha però dichiarato: «Sono stato adottato dal comando dei vigili urbani. Sono entrato in quella caserma quando avevo 10 anni perché mio padre Michele era il barbiere della polizia municipale. Sono senza lavoro da un anno e mezzo, ho due figli e quello di 9 anni è invalido; mia moglie è casalinga e io devo campare la famiglia. Quando è andato via mio padre la stanza non era più disponibile e mi hanno detto di mettermi nel bagno in attesa di regolarizzare la mia posizione».

Qualche giorno fa è stato messo in rete un video realizzato da Stefano Piazza che, con la solita ironia, ha puntato i riflettori sulla notizia. I vigili urbani non hanno preso bene la sua iniziativa e hanno identificato il conduttore durante la registrazione del servizio di fronte i la caserma.

Che ora abbiano lo scrupolo di chiedere le generalità a chi prova ad entrare in via Dogali?

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