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Secret window: perchè i grandi sono grandi

La consueta bravura di Johnny Depp non sembra brillare, essendo l’interpretazione impantanata nei grigiori di un suo clichè ormai noto

  • 13 maggio 2004

Secret window
USA 2004
Di David Koepp
Con Johnny Depp, John Turturro, Maria Bello, Timothy Hutton, Ving Rhames, Charles Dutton

Sono tante le occasioni nelle quali quotidianamente veniamo presi in giro, spesso inconsapevolmente: l’informazione manipolata ad hoc dai vari media, una pubblicità ingannevole e non utile (come talvolta potrebbe essere), finte offerte “eccezionali” che poi si rivelano delle grosse fregature, ecc… In questo panorama ben si inserisce allora il film “Secret window” (regia di  David Koepp con Johnny Depp, Johnn Turturro, Maria Bello, Timothy Hutton) tratto da un racconto di Stephen King, che, pur mantenendo egregiamente un’atmosfera ricca di suspence da noir di classe per quasi tutta la sua durata, delude ogni aspettativa nell’ultima mezzora, rivelando infine la propria mediocrità. Uno scrittore un po’ strampalato (J. Depp) viene perseguitato da un  rozzo contadino ancora più strano di lui (J. Turturro) che lo accusa di plagio e, se per il primo può valere l’alibi della genialità del creativo che giustifica tante cose (ma in realtà il nostro è in crisi creativa ed esistenziale…), per l’altro tutto si mostra per quello che è: pura follia.

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Nonostante sia ben raccontata l’ansia del giovane scrittore che d’altronde vive parecchio male già di suo (la moglie lo ha lasciato per un altro dopo un lungo matrimonio) nello sfondo di una tanto bella quanto inquietante casa con vista sul lago, la consueta bravura di Depp non sembra brillare, essendo l’interpretazione impantanata nei grigiori di un suo clichè ormai noto (la goffaggine di fronte al pericolo). Nonostante ciò il film mantiene un bel ritmo fino a quando non arriva … la delusione:  l’elemento chiave intorno al quale ruota tutta la faccenda (il torvo contadino) è in realtà tutta una finzione della quale si può avvalere il regista nei confronti dell’ ignaro spettatore. Capito perchè i grandi sono grandi (vedi il Tarantino della scena della sepolta viva del “Kill Bill vol.2”, per non parlare di Hithcock de “La finestra sul cortile”, tanto per citare uno dei suoi film)? E’ il racconto per immagini che crea le suggestioni e se il trucco c’è, non si deve vedere!

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