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Per chi se lo fosse perso: il video mapping che racconta la storia del Castello della Zisa

Una storia lunghissima quella del Castello della Zisa di Palermo, che affonda nei secoli, poi il declino, gli anni dell'abbandono e la rinascita coi restauri per la sua restituzione alla città

Balarm
La redazione
  • 19 dicembre 2020

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La diretta streaming dello scorso 18 dicembre è stata un successo, così come lo era stata la proiezione in occasione della Notte Bianca dell'Unesco del 2018 che aveva già affascianto 10mila spettatori.

Per chi se lo fosse perso, ecco il video mapping sul castello della Zisa che ricostruisce tutte le fasi del sollazzo normanno, grazie alla ricerca storica del gruppo di OddAgency unita alla creatività hi-tech dell’arte 3D che ne esalta la magnificenza architettonica. Il video mapping è stato realizzato con CoopCulture (che cura i servizi integrati del sito Unesco per conto della Regione Siciliana) sul prospetto del palazzo della Zisa.

Quest'anno, nel rispetto delle normative anti-Covid, anche i mapping culturali migrano in rete, senza rinunciare alla magia di un momento condiviso, anche se a distanza. Così torna dopo due anni, all'interno della programmazione delle attività del Natale dell’assessorato comunale alle CulturE di Palermo.
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Una storia lunghissima quella della Zisa, che affonda nei secoli, poi il declino, gli anni dell'abbandono e la rinascita coi restauri per la sua restituzione alla città. La Zisa dalla sua costruzione negli anni dei Guglielmi ha attraversato diverse epoche, legando indissolubilmente la propria storia a quella di Palermo.

Il mapping consente di rivivere sulla facciata del monumento i cambiamenti che hanno interessato la struttura del castello e che a loro volta sono stati un riflesso degli eventi che hanno coinvolto la città. La prima parte della perfomance ricrea l'atmosfera del “Paradiso in terra” dell'antico parco del Genoardo, tra giardini lussureggianti, corsi d'acqua e peschiere, che affiorano virtualmente durante la proiezione.

Dinanzi al (video) spettatore si compone poi l’architettura dell’antico palazzo con le sue bifore, a ricordare la velocità di esecuzione garantita dalla sapienza delle maestranze arabe, effetti tridimensionali materializzano il gioco delle muqarnas.

La comparsa della lapide di Anna, con la sua iscrizione quadrilingue, ricorda agli spettatori il valore del multiculturalismo normanno. Vengono poi gli anni della fortificazione, la chiusura dell’attico e la dotazione di merli, i diavoli del celebre affresco compaiono e scompaiono dalla superficie del palazzo alludendo all’alone di leggenda e mistero che i Palermitani da sempre tributano al castello, ma anche le alterne fortune della città al suo ingresso nella modernità.

Ultimi ancora gli anni dell'abbandono e del crollo del 1971, simulato dal mapping, sintomo e simbolo del decadimento morale e materiale della città. Infine il restauro e la rinascita, la restituzione alla città e, in un tripudio di effetti di luce e colore, la definitiva consacrazione a patrimonio Unesco e quindi dell’umanità tutta, prezioso riconoscimento universale di un passato multiculturale.

«Siamo felici di potere offrire alla città un’esperienza culturale che, benché in forma nettamente differente rispetto allo spettacolo dal vivo, riuscirà a incantare grandi e bambini davanti alla Zisa - dicono dal team di OddAgency -. Illuminare la Zisa è resistenza artistica, oltre che un messaggio di speranza per tutti»

«La programmazione degli eventi di Natale quest'anno ha una valenza ancora più importante – dice Mario Zito, assessore comunale alle CulturE – è un segnale di speranza essenziale per tutta la città. La mia idea è quella di diffondere segni che non ripetano il negazionismo o il pessimismo, non servono. Palermo ha bisogno di messaggi che slanciano sempre di più le sue visioni verso un futuro di iniziative culturali e promozione virtuosa del territorio».

«Riproporre questa iniziativa già molto apprezzata dal pubblico, è un'operazione sicuramente condivisibile – dice la soprintendente dei Beni culturali di Palermo Lina Bellanca – e sono lieta che sia tra le iniziative promosse dal Comune. In un mondo in cui sembra tutto cristallizzato, è giusto attirare attenzione sui monumenti, anche in vista di una prossima apertura che speriamo avvenga presto».

E in questa direzione si muovono le cose. La Soprintendente ha infatti dichiarato che si stanno recuperando i fondi speciali per i siti Unesco e che ci sono somme anche per il miglioramento della fruibilità generale della Zisa, nell'ambito del grande progetto di recupero già programmato.
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