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Petrosino nel cuore: tra storia, tradizioni e poesia nel cristallino "Golfo di Pietro"

Una meta ricca di sorprese e di luoghi di notevole interesse naturalistico. Tutto quello che c'è da vedere in luogo incantato capace di inghiottire il tempo e custodire momenti di vero riposo

Jana Cardinale
Giornalista
  • 15 aprile 2022

Ha un litorale di singolare bellezza, che d’estate esercita un notevole richiamo. La spiaggia di Torrazza, con l’ampia e suggestiva insenatura dalle acque limpide, è ideale per periodi di soggiorno e di relax grazie all’aria salubre e al suo mare cristallino, che si presta per piacevoli escursioni a vela, mentre la pescosità dei fondali rappresenta sempre un invito a nozze per gli appassionati della pesca da costa e dalla barca.

Nel litorale di Biscione ci sono molteplici possibilità d’immersione, con discesa dai 10 ai 60 metri di profondità, e in quel mare popolato da vari tipi di pesce è possibile anche ammirare qualche delfino, o qualche tartaruga Caretta caretta che depone le uova sulla spiaggia. In estate poi, tornei di pallavolo, bocce, calcetto maschile e femminile, beach tennis e beach volley, animano le giornate di vacanza.

Petrosino, il cui nome deriva dalle parole latine sinus (golfo) e Petri (Pietro), cioè Golfo di Pietro, alludenti all’approdo di San Pietro sulla baia di Biscione, è un piccolo Comune la cui autonomia risale al 1980 quando, da frazione di Marsala, vi si stacca e diventa il più giovane Comune della provincia di Trapani. Una meta ricca di sorprese e di luoghi di notevole interesse naturalistico, come le paludi costiere di Margi Milo, Margi Spanò e Capo Feto, che sono Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone per la Protezione Speciale degli uccelli (ZPS).
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Una cittadina particolarmente legata alle tradizioni, come quella contadina di agosto, quando nelle viuzze di Chianu Parrini si svolge la festa di chianura che prende il nome dal termine chiano, il piccolo borgo rurale nel quale i contadini vivevano, si incontravano e celebravano feste e banchetti; lì rivivono momenti della vita contadina e marinara di una volta, con l’animazione di gruppi folkloristici e la preparazione di dolci tipici a base di vino cotto e mostarda d’uva che vengono offerti per l’occasione.

A maggio, invece, si svolgono i solenni festeggiamenti in onore di Maria S.S. delle Grazie, patrona della città, che si concludono il 31 del mese, con una partecipata processione e la consegna delle chiavi del paese al simulacro della Vergine, venerato nella chiesa Madre. Suggestiva è anche la processione in mare con la statua di Maria Stella del Mare, che si tiene il 14 agosto.

La chiesa Madre e il baglio Woodhouse sono i due monumenti più rappresentativi della città, simbolo l’una della religiosità, l’altro della vocazione vitivinicola del territorio alla quale fa riferimento anche il Monumento all’uva, realizzato da Franco Armato; al duro lavoro di chi affronta il mare rende, invece, omaggio il Monumento al Pescatore di Francesco Gennaro, e un busto bronzeo dell’onorevole Francesco De Vita commemora il politico che fu tra i maggiori sostenitori dell'autonomia di Petrosino.

Maestose e affascinanti le torri Sibiliana e Galvaga: la prima, sul litorale, aveva la funzione di osservare i pirati provenienti dal mare, l’altra, nell’entroterra, in contrada Ramisella, serviva a dominare la campagna e ad avvistare eventuali banditi o malintenzionati. La torre Sibiliana, costruita in pietra grezza con cantonali in conci tufacei, ha forma quadrangolare squadrata, con muri molto spessi, ed è alta circa dodici metri. Il nome Sibiliana o Scibiliana ricorda la Sibilla che, secondo la tradizione, aveva dimora in questo luogo e nella città di Lilibeo, oppure Scibilia Nobili, una fanciulla che rapita dai pirati fu tenuta lì prigioniera.

La Torre Sibiliana di Petrosino è passata nei mesi scorsi ufficialmente al Comune, che ne curerà il recupero funzionale, finanziato con 1,9 milioni di euro dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate, per un intervento corposo che prevede anche il recupero della Casa dell’Acqua, utilizzata secondo le intenzioni dell’Amministrazione Comunale, come futura sede del Museo della civiltà contadina con annesso spazio di ristoro per la promozione dei prodotti enogastronomici del territorio.

La Torre Sibiliana diventerà, invece, sede del Distretto Culturale Evoluto Art’Oasis, e nel quartiere Gioberti è previsto uno spazio che ospiterà una futura opera di Oasi d’Arte, un’area giochi per bambini, l’installazione di tre moduli prefabbricati in legno da adibire a servizi per il quartiere e la ristrutturazione del porticato esistente per la realizzazione di uno spazio per attività ludiche. Al porticciolo nei pressi della Torre Sibiliana, in passato, sono state organizzate performance artistiche dedicate al mare con l’intervento di ospiti di rilievo, tra cui il ‘cuntista’ Salvo Piparo.

Il mare di Petrosino resta una pagina di poesia, capace di inghiottire il tempo e custodire momenti di vero riposo, per gli occhi e per l’anima. È per tale motivo che in pochi si sottraggono alla quiete di una passeggiata estiva in questo luogo che ha radici che si confondono tra storia e leggenda, la cui cucina è ricca e fantasiosa e vi convivono i sapori del mare e quelli della campagna, anche se nel mese di febbraio, l’ormai rinomato Carnevale con gruppi mascherati e carri allegorici che vivacizzano la città, richiama gente da ogni dove.

È per questo, che le sue spiagge di Torrazza, Biscione e Sibiliana, si riempiranno presto di villeggianti pronti a godersi ogni attimo di pace nei salotti in riva al mare, fino all’ultimo tramonto.
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