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Renzo Meschis, l'artista degli anni d'oro: nei suoi quadri gli scorci e i colori della Sicilia

Dalle sue opere viene fuori, oltre la personalissima cifra stilistica autografa e riconoscibile, il coloratissimo mondo costruito per paesaggi urbani e isolani

Danilo Maniscalco
Architetto, artista e attivista, storico dell'arte
  • 10 ottobre 2022

Dettaglio del quadro "Paesaggio eoliano" di Renzo Meschis

L’origine del suo cognome è portoghese, ha avuto una carriera musicale giovanile più che promettente con i Clan 712 quando, agevolato da Mike Bongiorno vola a Milano per incidere il suo primo Lp.

Un problema di salute ne stronca il prosieguo da solista e Renzo Meschis torna a Palermo dove apre la sua prima Galleria d’arte "Ai fiori chiari" originariamente in via Mazzini e poi ancora in via Maggiore Toselli.

È questa l’occasione per conoscere gli artisti più influenti del panorama italiano e rinnamorarsi di quella pittura respirata tra i banchi dell’Istituto d’Arte dello "Schiavuzzo" a piazza Rivoluzione. I suoi maestri furono: Paolo Caruso, Alfonso Amorelli, Gaetano Zingales, Gemma Salvo Barcellona e Aldo Pecoraino.

Conosce Renato Guttuso e nel 1972 vola a Roma a Palazzo Grillo per chiedere al maestro bagherese una sua tiratura di grafica da riportare a Palermo, Guttuso accetta e inizia tra i due un rapporto di intesa che porta il maestro bagherese a presentarne alla Galleria "La nuova Penelope" di Asti la prima personale di pittura di Meschis.
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Da quel momento in poi inizia per il pittore palermitano la carriera di prolifico artista nel pieno degli anni del boom economico di cui ne ricorda nostalgico i ritmi febbrili costruiti in una città ricca di collezionisti e incuriosita dall’aspetto valoriale generato dal sistema dell’arte locale, in quella Palermo partecipe e dinamica.

L’ultima sua mostra personale siciliana risale all’inverno del 2010 presso il Loggiato San Bartolomeo curata da Francesco Gallo Mazzeo e animata da decine di tele di grande formato in cui a venir fuori, oltre la personalissima cifra stilistica autografa e riconoscibile, fu il coloratissimo mondo costruito per scorci urbani e isolani (spesso le Eolie) e quei personaggi presi a pretesto per personali riletture direttamente dalle pagine dei manuali di storia dell’arte.

Da qualche anno Renzo Meschis si trova nel nuovo atelier di via Gaetano Cuccia, immerso tra quei colori e pennelli ancora pronti a dare battaglia, immerso tra le sue pitture e quelle di amici artisti, opere care ai ricordi di una vita spesa per l’arte.
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