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Sulle orme del Gattopardo: viaggio nel Parco Culturale "Giuseppe Tomasi di Lampedusa"

Ogni angolo della città di Santa Margherita di Belice racconta qualcosa che è riconducibile all'autore che proprio lì visse diversi anni della sua infanzia e adolescenza

Jana Cardinale
Giornalista
  • 7 novembre 2022

Museo del Gattopardo, Santa Margherita di Belice

Un’imponente presenza silente. La si avverte, la si respira appena arrivati in città, assieme al fascino della storia che aleggia e traccia l’importante cammino artistico e personale del nobile letterato, autore del romanzo italiano del '900 più letto e amato nel mondo.

Ogni angolo della città di Santa Margherita di Belice racconta qualcosa che è riconducibile a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che proprio lì visse diversi anni della sua infanzia e adolescenza.

Lo scrittore siciliano, tra i più illustri di sempre, noto per alcune delle sue opere diventate delle pietre miliari della letteratura italiana, e su tutte, Il Gattopardo, il suo capolavoro più famoso, ha fatto di Santa Margherita di Belice una delle maggiori fonti d’ispirazione, rendendole omaggio da protagonista dei suoi racconti.

Diversi i luoghi simbolo della sua esistenza e del suo racconto letterario: il Palazzo Filangeri di Cutò è certamente l’edificio che meglio rispecchia Tomasi di Lampedusa, perché è proprio quello in cui visse. Uno scenografico edificio del Seicento, ricostruito in seguito al terremoto del 1968 che non gli lasciò scampo.
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Da antica residenza nobiliare, è oggi uno degli edifici più iconici della città, sede del Comune, che ospita anche diversi importanti punti d’interesse margheritesi.

Tra i locali del Palazzo Filangeri di Cutò si trova il Museo del Gattopardo, così chiamato poiché l’intero polo museale racconta tutta la vita di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, raccogliendo tantissimi suoi oggetti personali e preziosi cimeli unici.

Il Museo offre la possibilità di ammirare tanti dei suoi appunti, oltre alle bozze de "Il Gattopardo", contenenti ancora tutte le correzioni che lo stesso Tomasi di Lampedusa apportò alla sua più celebre opera prima di pubblicarla per la prima volta.

Tra i luoghi preferiti dallo scrittore, sede di spettacoli e manifestazioni, anche la Villa Comunale, uno dei siti storici della città, al cui interno l’autore era solito trascorrere i suoi pomeriggi.

Emblematico della sua figura e della sua vita è il Parco Letterario "Giuseppe Tomasi di Lampedusa", che comprende un vasto territorio della Sicilia occidentale che da Palermo, dove nacque, si estende proprio a Santa Margherita, dove trascorse gli anni giovanili.

Il Parco è un’articolazione di suggestioni e di luoghi. La residenza di campagna di Santa Margherita di Belice era per Tomasi di Lampedusa, la prediletta. La sua costruzione risaliva al 1680, ma nel 1810 il principe di Cutò l’aveva totalmente ristrutturata per ospitare più degnamente Re Ferdinando IV. La casa era immensa, con trecento stanze, i tre cortili, le foresterie, le scuderie, le rimesse, il grande giardino e l’orto.

I possedimenti di Santa Margherita sono legati al ramo materno della famiglia di Giuseppe Tomasi, ossia quei Mastrogiovanni Tasca che nella prima metà dell’Ottocento si erano imparentati con i Lanza di Trabia ottenendo il titolo di conti.

Tutto il Parco e il museo ruotano attorno alla figura e agli scritti del principe, e al suo interno si possono ammirare una copia autentica dell'originale manoscritto e del suo dattiloscritto, assieme a lettere, appunti, documentazione e sue foto d'epoca.

In una sala del palazzo è stato allestito un piccolo museo delle cere dove è rappresentata una scena tratta dal film di Luchino Visconti.

Il Palazzo Filangeri di Cutò, che per tutti gli abitanti di Santa Margherita di Belice è noto anche come Palazzo Gattopardo, è tra gli edifici più iconici di questa città, non solo per il suo aspetto monumentale, ma anche per essere stato fonte d’ispirazione per Tomasi.

Fu uno di quelli maggiormente colpiti dal terremoto del 1968, che rase al suolo gran parte della città, tanto che resistette solo la sua facciata.

Negli anni successivi fu nuovamente riedificato, in modo da ridonare a Santa Margherita quell’edificio che meglio di tutti la rappresenta, rimodulato in modo tale da diventare uno dei suoi centri più importanti, con le sue stanze attualmente adibite a svariate funzioni.

All’interno del Palazzo è custodito il mondo leggendario di quel grande viaggiatore, e scrittore tardivo, che non ebbe mai la possibilità di vedere stampato il suo capolavoro: il Museo del Gattopardo, il Parco Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il Comune di Santa Margherita di Belice e il Teatro Sant’Alessandro, dove si svolgono numerose manifestazioni culturali.

Uno dei principali obiettivi del Parco è di natura turistico – economica, per costruire e rafforzare un’identità culturale del territorio, e offrire ai visitatori servizi che riguardano la conoscenza degli usi e dei costumi locali.

«La Valle del Belice dopo la catastrofe del terremoto – dice l’assessore alle politiche culturali, allo spettacolo e alla promozione turistica, nonché vice sindaco e Direttore Scientifico del Parco Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Tanino Bonifacio - ha avuto una momento di grande rinascita, e uno degli strumenti di tale rinascita è il segmento della cultura e del turismo che vede i paesi belicini, che hanno una grande tradizione culturale, offrire storicamente al visitatore dei luoghi di incanto, come Santa Margherita.

Esiste quest’identità, e l’offerta unica della Valle del Belice, che è Valle della bellezza».
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