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Viaggio "on the road" con bimbi al seguito: i (siciliani) Fabrioltrips vi spiegano come si fa

A sfatare il mito che non si possa viaggiare con i figli piccoli ci pensano Fabrizio e Iolanda che, da quando sono diventati genitori, non hanno mai smesso di viaggiare

  • 27 aprile 2021

Fabrizio Troia e Iolanda Lucifora, alias "Fabioltrips", insieme ai piccoli Leonardo e Tommaso

Siete dei viaggiatori cronici e non volete rinunciare a girare il mondo, ma state per compiere il grande passo e nei vostri piani ci sono dei figli? Allora potrete confermare che la classica frase che vi sentite dire è «Viaggiate adesso perché dopo non potrete più farlo!».

È pensiero comune, infatti, che i viaggi, specialmente on the road, itineranti e magari pure fai da te, non vadano d’accordo con i bimbi piccoli e, ovviamente, meno che mai con i neonati.

Una convinzione scoraggiante per i neogenitori che, dopo un amaro sospiro, spesso ripongono la Lonely Planet nel cassetto pensando di non averne più bisogno fino alla maggiore età dei pargoli.

A sfatare questo mito ci hanno pensato Fabrizio Troia e Iolanda Lucifora, alias Fabrioltrips, che non hanno mai smesso di andare a caccia di biglietti aerei e di raggiungere mete lontane pur avendo a seguito Leonardo e Tommaso, giramondi rispettivamente di 4 e 2 anni.

Eroi coraggiosi? Assolutamente no. Fabrizio e Iolanda sono semplici genitori con «la fame di conoscere» che non solo hanno continuato a rincorrere i loro sogni quando la famiglia si è allargata, ma hanno anche deciso di regalare esperienze indimenticabili ai propri piccoli, dando perfino consigli alle altre famiglie sul loro seguitissimo blog.
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Di Siracusa lui, di Chiaramonte Gulfi lei, si sono conosciuti poco prima che Iolanda volasse a New York per una vacanza studio. L’oceano di mezzo non ha comunque scalfito l’amore nascente.

Fabrizio, infatti, pallanuotista abituato a viaggiare frequentemente, non si è fatto intimorire dalla distanza e non ha esitato un istante: ha preso il primo volo e ha raggiunto la sua innamorata in poche ore. Inutile dire che da quel momento, sotto l’ala protettrice di San Gennaro (festeggiato per caso nella Little Italy della Grande Mela), hanno cominciato a esplorare il mondo insieme.

Aggiungendo ai bagagli, nel giro di poco tempo, non uno ma ben due nuovi esploratori.

«Tutti ci dicevano che con i figli sarebbe stato un disastro, che non avremmo più potuto fare quello che facevamo in passato» - raccontano - «Eppure col pancione abbiamo visitato l’Irlanda on the road e ai sette mesi di Leonardo, in pieno svezzamento, siamo stati prima a Milano e poi abbiamo girato la Germania e l’Austria».

Sicuramente c’è il trucco, alcuni penseranno. Sarà mica che Leonardo e Tommaso sono degli angeli venuti da un altro pianeta? Lo chiedono in tanti, ma a quanto pare i genitori confermano che sono dei bambini come gli altri, senza superpoteri che li trasformano in dolci extraterrestri con le ali.

Semplicemente, Fabrizio e Iolanda adattano «il viaggio a loro e loro si adattano al viaggio» perché, di questo ne sono sicuri, «non ci vuole coraggio ma soltanto abitudine: se una cosa la si fa spesso viene molto più facile da fare, sia agli adulti che ai piccini».

Così semplice che, quando Iolanda era incinta e Leo aveva poco meno di due anni, in tre (e mezzo) sono stati in Giordania dormendo perfino nel deserto. «Una follia!» pensano in molti, ma i due rispondono che «è bastato scegliere una capanna vicino all’ospedale» e il gioco (o per meglio dire il viaggio) è stato fatto.

D’altronde, «la bellezza sta proprio in questo, nel non avere tutte le comodità ma sapersi accomodare, sorridere davanti agli imprevisti perché tanto sei in vacanza e vivere i posti come li vivono gli abitanti del luogo, facendosi accogliere e guidare da loro». Se non ci credete, è tutto documentato sulla pagina Instagram che hanno aperto qualche anno fa e che, nel giro di poco tempo, ha raggiunto più di 18 mila followers.

«Quando postavamo qualche foto, in molti ci chiedevano dritte su come fare» - raccontano - «Abbiamo quindi pensato di renderci utili pubblicando le nostre esperienze, così da incoraggiare le famiglie a partire perché viaggiare è libertà ed è senza dubbio il regalo più bello che possiamo fare ai nostri figli».

Un regalo, tra l’altro, che ritorna indietro quando i bimbi diventano più grandi: «non è vero, infatti, che non si ricorderanno nulla come dicono in molti, in realtà si conserva sempre la memoria delle emozioni vissute».

E quelle che hanno fatto vivere Iolanda e Fabrizio ai propri pargoli sono talmente intense che proprio qualche giorno fa Leonardo ha espresso alla mamma il desiderio di festeggiare il compleanno a Parigi.

«Quando mi ha fatto questa domanda, ero emozionata e felice» - racconta entusiasta - «Un regalo grandioso, perché vuol dire che gli abbiamo trasmesso la curiosità nei confronti del mondo e degli altri, il che è meraviglioso».

Dalla Giordania alle Maldive, dalla Slovacchia alla Polonia, sono moltissimi i luoghi visitati e i chilometri fatti in quattro: basti pensare che Leonardo ha già visto tre delle sette meraviglie del mondo e Tommaso ha ricevuto un passaporto praticamente prima del biberon, facendo peraltro i suoi primi tre viaggi nel pancione di Iolanda.

A dimostrazione che «niente è impossibile», ma che «è necessario soltanto trovare un biglietto low cost, non avere pregiudizi nei confronti di nessuna meta o cultura e rimodulare leggermente le proprie abitudini per partire senza problemi».

Come? Noi, ad esempio, abbiamo scoperto perché «il sacco dove conservare il passeggino è fondamentale». E non solo questo, ci sono tanti altri consigli pratici che i due siciliani sono pronti a dare. Seguiteli e contattateli, Iolanda e Fabrizio saranno lieti di aiutarvi.

Tra l’altro, alla domanda “qual è il viaggio più bello che avete fatto?” hanno risposto “il prossimo!”: ciò vuol dire che lo stanno già immaginando, magari potreste approfittarne per sognarlo e pianificarlo insieme a loro.
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