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Vuole restare in Sicilia (e ci riesce): i segreti di Rosolino, la famiglia e un frutto speciale

Una vita spesa a fare gavetta, facendo mille mestieri, grazie al calore dei suoi cari. Il sogno di vivere nel Palermitano si realizza grazie a un prodotto del territorio

Marcella Ruggeri
Giornalista e conduttrice Tg
  • 31 agosto 2022

Concetta e Rosolino D'Ambra

«Quando il turista arriva in Sicilia, trova la qualità dei prodotti esalata dalla terra e dal sole che ha tenuto salda la mia famiglia in questa Isola perché non si può pensare di vivere altrove».

Una dichiarazione d’amore quella dell’imprenditore Rosolino D’Ambra che, da operaio a mastro liquoraio, attraverso gli ambiti di carriera più disparati (dal pastificio alla nautica), ha avuto sempre come traguardo rendere felici i suoi “pezzi di cuore”.

Caldeggiato dalla signora Concetta Cirri, sua moglie dal 1995 e anche dai suoi figli (la 20enne Rosy ed Emmanuel 18enne) con le idee chiarissime sul prestare sostegno tangibile al padre, Rosolino fonda nell’area palermitana (comune di Lercara Friddi) nel 2018 (ad “appena” 54 anni), l’Azienda Agricola che porta il suo nome, dopo aver affrontato la perdita di più lavori (cause esterne a lui) ed una serie di contrarietà finanziarie.

Così, focalizza il suo progetto di affari soprattutto a Roccapalumba, suo paese d’origine, dove a sorgere è la piantagione di melagrana - qualità Wonderful con 1200 alberi che sono la punta di diamante.
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«In questa terra amara ho scelto di non abbandonare mai la mia zona palermitana – afferma il titolare -, nonostante le occasioni negli anni per le mie competenze acquisite in società ambitissime. Mi sono fatto coraggio e con umiltà ho ricominciato».

Rosolino attualmente conduce una realtà che crea dai liquori ai legumi, dalle farine alle marmellate, grazie “al sudore della fronte della famiglia D’Ambra” (lo specifica in ogni sua manifestazione).

Con un piccolo prestito, chiarendo alla banca i disagi e le garanzie di proventi futuri, ha comprato un trattore che all’occorrenza anche i figli possono manovrare. Da ultraquarantenne, non può accedere a contributi e stanziamenti europei o dello Stato.

Ma ha iniziato il suo iter a 21 anni dal 1985 (dopo una formazione alla Scuola Superiore Professionale di Bagheria) da elettromeccanico nel grosso pastificio “Ferrara” del palermitano (a Vicari - Borgo Manganaro), dove è stato assunto per un decennio come turnista notte e giorno finché la ditta non è fallita.

La moglie Concetta racconta: «Entrare in questa azienda significava fare il tredici al Totocalcio. Dopo un paio di mesi in cui c’eravamo sposati, è rimasto senza lavoro.

Ma lui non si è mai frenato ed è una persona tutto fare che investe nella sua manualità. Quando si è lanciato nell’agricoltura dopo un lungo stop, mi ha comunicato: “Ho la terra e vivrò di campagna”.

Sapevamo che sarebbe stato difficile. Io ho risposto: “Non ti preoccupare” e col mio stipendiuccio siamo andati avanti».

Concetta lavorava anni fa in una cooperativa, a tempo determinato al Comune di Lercara Freddi, adesso a tempo indeterminato.

Non smette di elogiare il suo coniuge, dicendo che anche nella loro casa, costruita con sacrifici, Rosolino ha ristrutturato da sé come idraulico ed elettricista.

Il faticatore d’altri tempi è passato da un lavoro ad un altro in alcune fasi più buie. Dopo il pastificio, nel 1999, la ditta di impianti elettrici “Media Elettra” di Casteldaccia lo ha accolto per occuparsi di manutenzione nei supermercati ad Agrigento e Caltanissetta.

Nel 2001, è stata la volta della “Distilleria Bertolino” a Partinico, una delle più importanti d'Europa, in cui l’incarico si è protratto per un anno e mezzo con contratti trimestrali.

Qui, c'è stata la possibilità di rimanere “ma la sua bimba era piccola e piangeva” - ricorda Rosolino. «Io partivo alle 5 e tornavo alle 20 – continua -. Dopo questa attività, diversi lavoretti da imbianchino e muratore.

Nel cantiere 2003, altra bella opportunità: il cantiere nautico Blueboat a Termini Imerese che costruiva scafi di vetroresina per la famosa Azienda Azimut Benetti.

Come operaio edile ho visto per primo la posa della prima pietra e sono cresciuto di posizione fino a responsabile di cantiere in sette anni. Parliamo di un’azienda che forniva yacht da 45 milioni di euro, posta poi sotto sequestro perché i proprietari sono incappati nel Fisco».

Il futuro da cassaintegrato e in mobilità sarebbe stato arrendevole per Rosolino che odia allontanarsi dalla Sicilia. Pur adorando questa isola, non ha mai sopportato l’incertezza di un impiego stabile. Un giorno, navigando sul web, ha intuito che il settore del melograno potesse esplodere con maggiore potenziale.

Suo padre possedeva terreni a Vicari, Caccamo e Roccapalumba con l’odierno fabbricato di Rosolino. Il fratello di quest’ultimo gli ha lasciato tutto per trasferirsi a Milano.

Nel 2010, la “trottola D’Ambra” ha ricevuto l’ennesima proposta (come ultima dritta dei titolari del cantiere) per realizzare, nel ramo energie rinnovabili, pale eoliche per una seria azienda siciliana e con un ingente stipendio: in cambio, avrebbe dovuto girare per l'Italia.

Lui per due mesi aveva intrapreso un’esperienza nella lavorazione delle pale eoliche in vetroresina. Ma ne ha declinato un’altra rimettendosi in gioco.

«Per tamponare le spese c’è stato l’orto di stagione, a pieno campo ecosostenibile, come tutte le nostre colture al 100 per cento - commenta Concetta-. A breve, ci saranno broccoli tipo sparacello, lattuga, bietole, finocchi. Rosolino aggiunge: «Da 28 anni, siamo sposati e non è mai mancata l’unità della mia famiglia».

In sintonia nelle strategie, il produttore con la sua consorte si è imposto di debellare i parassiti con l’ausilio del sapone molle, sciolto nell’acqua, che viene nebulizzato sugli arbusti, senza ricorrere a fitofarmaci.

I figli provvedono anche alla raccolta ed irrigazione. Emmanuel si diplomerà nel 2023 come perito agrario: ha testato di recente la formula di un nuovo liquore con suo padre.

Rosy che studia Psicologia all’Università delinea la grafica delle etichette e ha sperimentato la marmellata di melagrana e fragola. L’agricoltore si è diversificato all’interno della sua stessa Azienda vendendo il prodotto fresco e trasformato del melograno, dopo il ricavato che si matura ad ottobre.

Armeggiando un tempo con la cazzuola e il badile da muratore, Rosolino non avrebbe mai fantasticato di imbacarsi nel “gioco dei must del beverage” indovinando i gusti di chi ama l'aperitivo con i liquori a base di melagrana.

L’ultimo di nascita serve a preparare cocktails con mix di melagrana più infuso di mandorla (18° di percentuale alcolica). È un amaro per metà alla melagrana e metà con infuso di erbe aromatiche e alcol 30°.

Il capofamiglia con il “team D’Ambra” si dedica anche a fiere ed eventi. Sarà presente alla “Sagra dell’Arancino” il prossimo settembre ad Acicastello e a quella del Fico d’India ad ottobre a Roccapalumba.

«Chi si fidelizza al melograno sceglie ottimamente perché il suo frutto fa bene alla salute - sostiene l’imprenditore -. Le sue proprietà antiossidanti sono molto conosciute all’Estero e valorizzate in Germania, in Svizzera e Francia.

La crisi economica morde alle tasche ma utilizzando i prodotti giusti, quelli che a primo acchito non sono appetibili come la melagrana o i legumi soprattutto ai bimbi, possiamo pensare a nuovi alimenti come la riduzione a farina, nel caso delle lenticchie (per impasti di pane, pasta e pizza).

Dobbiamo progredire sulle alternative ed ovviare alle intolleranze, elaborando ingredienti gluten free e contenenti nutrienti».

Sarà stato il calore del sole che irradia un respiro di libertà con la brezza marina e un fascino magnetico verso le radici del suolo ad ammaliare Rosolino D’Ambra ma quello che conta è che la Sicilia non lo abbia intorpidito insieme ai suoi tre “raggi di vita industriosa”, che lui possa dare speranza a chi non ce l’ha e che la melagrana sia stata la sua “stella cometa”.
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