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Stefania Petyx e le viltà che riportano indietro Palermo

L'inviata di Striscia, Stefania Petyx, ha subito un'intimidazione: ignoti hanno fatto esplodere una bomba carta sotto il cofano della macchina, nei pressi della Cattedrale

  • 18 gennaio 2016

A chi non è mai capitato di restare positivamente colpito da uno dei volti più noti del giornalismo italiano? Stefania Petyx, classe 1969, prima inviata donna di Striscia a Palermo e dintorni. Riconoscibile per il look con cui la vediamo apparire durante i servizi, con la sua coda di cavallo, gli stivali e l'impermeabile color giallo evidenziatore, è una moderna signora in giallo all’italiana.

Stefania è quell'inviata che, bassotto al fianco e microfono in mano, ficca il naso nelle magagne della pubblica amministrazione, raccogliendo da anni una serie di scoop sugli abusi della casta e sulle situazioni più disparate che, all’ordine del giorno, si presentano in Sicilia, con Palermo in testa.

Forse per questo una scena agghiacciante si è presentata dinanzi agli occhi dei residenti della zona di piazza dell’Origlione, nei pressi della Cattedrale di Palermo, dove l’auto di Stefania Petyx era posteggiata: la macchina coi vetri infranti, i cocci per terra e il cofano divelto.

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Tutto ciò a causa di un’esplosione, opera di ignoti probabilmente causata da una bomba carta o da un petardo. Atto intimidatorio o bravata? Ancora nulla di certo. Eppure, mentre le indagini delle forze dell’ordine proseguono, tutti ci chiediamo quale sia la causa di un atto così vile.

È chiaro a chiunque che, qualsiasi sia la causa del fatto, la Petyx sia un personaggio assolutamente scomodo: le si attribuisce, tra gli altri, lo scoop relativo allo scandalo che ha visto come protagonista il Banco Popolare, quando nell’ormai lontano 2005 vennero scoperte spese addebitate nei conti correnti dei clienti della banca per servizi mai resi.

Anche il 2010 si apre con una delicata inchiesta svolta dall’inviata in giallo col bassotto, sulla gestione dei beni confiscati alla mafia che, anziché essere utilizzati per finalità sociali, venivano assegnate ad onlus e associazioni inesistenti o operanti con fini di lucro.

Quale sarebbe il futuro della nostra terra, se a difenderla non ci fossero personaggi con la passione per la verità e la giustizia come Stefania Petyx? Se l'esplosione fosse, a tutti gli effetti, un atto intimidatorio, quanto indietro sarebbe tornata Palermo?

Nonostante le problematiche che la Sicilia si trova di giorno in giorno a vivere, questa terra ha la fortuna di essere ricca di personaggi che, spinti dalla passione per il loro mestiere e animati dalla curiosità, tengono duro e decidono di non tacere, avendo a cuore il bisogno di raccontare la cronaca locale che sporca la vita della società civile.

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