Da Bach a Vivaldi: la violinista Chiara Zanisi in concerto a Palermo con l'Arianna Art Ensemble

Chiara Zanisi
La X stagione concertistica dell’associazione MusicaMente di Palermo prosegue il 30 ottobre, alle 21.00, nell'Oratorio di Santa Cita, con il concerto della violinista Chiara Zanisi che, insieme all’Arianna Art Ensemble, propone un concerto dal titolo "Il rumore dell’anima".
Un viaggio intorno al repertorio per violino di quattro grandi pilastri del barocco come Johann Sebastian Bach, Antonio Vivaldi e Georg Philipp Telemann e Georg Friedrich Handel.
Compongono l’Arianna Art Ensemble: Francesco Colletti (violino), Valeria Caponnetto (violino), Sara Bagnati (viola), Andrea Rigano (violoncello), Marco Lo Cicero (contrabbasso), Cinzia Guarino (clavicembalo), Paolo Rigano (arciliuto e chitarra barocca).
Per la violinista Chiara Zanisi si tratta di un ritorno tanto atteso nel capoluogo siciliano. Un concerto rimandato nei mesi a causa della chiusura dei teatri e delle difficoltà legate ai numerosi decreti italiani.
«Ad un certo punto, dopo anni ininterrotti di viaggi e concerti, il mondo ti chiede di chiuderti in casa per un lungo periodo - racconta Chiara -. Il cuore si riempie di un silenzio sconosciuto e per la prima volta capisci che tu hai bisogno di suonare per un pubblico, anche solo per una persona, così come una pianta in vaso ha bisogno di dissetarsi, almeno ogni tanto».
«Il frastuono dei viaggi si tramuta in silenzio, ma è un vuoto in crescendo, che alla fine diventa rumore. Finalmente solo davanti alla tua anima, costretto al confronto, il vuoto si riempie di domande - prosegue -. Il disagio del cambiamento forzato, l'euforia di una nuova opportunità di crescita, tutto si mischia e non puoi fare altro che stare seduto ad ascoltare questo nuovo, inaspettato, doloroso, prolifico rumore dell’anima».
«Questo concerto è la testimonianza di un nuovo inizio. Senza velleità musicologiche o programmi a tema, solo suoni immaginati per mesi e rincorsi in cerca di una cura alla mancanza di tutto - conclude la violinista -. Solo musica, musicisti e pubblico, le tre componenti fondamentali dell’energia di qualsiasi evento. Un omaggio allo spettacolo dal vivo, l'unico in grado di nutrire davvero chi suona e chi ascolta».
Un viaggio intorno al repertorio per violino di quattro grandi pilastri del barocco come Johann Sebastian Bach, Antonio Vivaldi e Georg Philipp Telemann e Georg Friedrich Handel.
Compongono l’Arianna Art Ensemble: Francesco Colletti (violino), Valeria Caponnetto (violino), Sara Bagnati (viola), Andrea Rigano (violoncello), Marco Lo Cicero (contrabbasso), Cinzia Guarino (clavicembalo), Paolo Rigano (arciliuto e chitarra barocca).
Per la violinista Chiara Zanisi si tratta di un ritorno tanto atteso nel capoluogo siciliano. Un concerto rimandato nei mesi a causa della chiusura dei teatri e delle difficoltà legate ai numerosi decreti italiani.
«Ad un certo punto, dopo anni ininterrotti di viaggi e concerti, il mondo ti chiede di chiuderti in casa per un lungo periodo - racconta Chiara -. Il cuore si riempie di un silenzio sconosciuto e per la prima volta capisci che tu hai bisogno di suonare per un pubblico, anche solo per una persona, così come una pianta in vaso ha bisogno di dissetarsi, almeno ogni tanto».
«Il frastuono dei viaggi si tramuta in silenzio, ma è un vuoto in crescendo, che alla fine diventa rumore. Finalmente solo davanti alla tua anima, costretto al confronto, il vuoto si riempie di domande - prosegue -. Il disagio del cambiamento forzato, l'euforia di una nuova opportunità di crescita, tutto si mischia e non puoi fare altro che stare seduto ad ascoltare questo nuovo, inaspettato, doloroso, prolifico rumore dell’anima».
«Questo concerto è la testimonianza di un nuovo inizio. Senza velleità musicologiche o programmi a tema, solo suoni immaginati per mesi e rincorsi in cerca di una cura alla mancanza di tutto - conclude la violinista -. Solo musica, musicisti e pubblico, le tre componenti fondamentali dell’energia di qualsiasi evento. Un omaggio allo spettacolo dal vivo, l'unico in grado di nutrire davvero chi suona e chi ascolta».
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