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Domenica a Roccafiorita i solenni festeggiamenti in onore della Madonna dell'Aiuto

  • Vari luoghi - Roccafiorita (Me)
  • 25 agosto 2019 (evento concluso)
  • Dalle 7.00
  • Gratuito
Balarm
La redazione

Madonna dell'Aiuto di Roccafiorita

È tutto pronto a Roccafiorita per i solenni festeggiamenti in onore della Madonna dell'Aiuto. Tanti gli appuntamenti per fedeli e pellegrini che ogni anno raggiungono il santuario, uno dei più conosciuti della provincia di Messina.

I festeggiamenti però entrano nel vivo domenica 25 con un susseguirsi di messe sin dalle 7 del mattino. Alle 9.30, poi, la processione dal Santuario sul monte Kalfa alla chiesa parrocchiale.

Si può assistere al giro dello stendardo della confraternita per le vie del paese a partire dalle 16.30 mentre la processione inizia a sfilare alle 19.30.

La statua della Madonna dell’Aiuto, ha una storia molto recente. Tutto iniziò nel 1923, quando tre fanciulli di Roccafiorita, Alessandro e Carmelo Occhino, fratelli, e Filippo Occhino, loro cugino, comprarono alla fiera di S. Pietro una statuetta della madonna e la collocarono in un’icona nella via principale del paese decidendo che, da grandi, avrebbero costruito una statua della Vergine più grande, dedicandole una chiesa.
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Passarono gli anni ed ognuno dei tre seguì la sua strada, Filippo entrò in Seminario, Alessandro partì per l’America e Carmelo fu richiamato alle armi. Nel 1942, Carmelo Occhino, divenuto Sergente maggiore dell’aeronautica, si trovò impegnato in una dura battaglia e circondato da fuochi incrociati, invocò la Madonna, che lo aiutasse. Immediatamente i bombardamenti cessarono e lui era miracolosamente salvo.

Il Sergente Maggiore, ritornato a Roma, commissionò alla ditta di Arte Sacra “La Rosa” la statua di una Madonna con il titolo dell’Aiuto. Sotto la sua guida, in breve tempo, la statua fu terminata. Prima di farla spedire a Roccafiorita Carmelo Occhino fece trasportare la statua al Palazzo Apostolico, dove vi rimase per tre giorni e il 2 marzo 1943 ricevette la benedizione di Papa Pio XII.

Uscita dal Vaticano la statua doveva essere spedita alla volta di Roccafiorita, ma era il periodo più critico della guerra. Le ferrovie non accettavano spedizioni, ma con l’aiuto di persone influenti, Carmelo Occhino, ottenne il permesso di spedire la cassa, contenente la statua, sullo stesso treno con il quale viaggiava lui.

Il viaggio era irto di pericoli, ma miracolosamente il treno giunse incolume a S. Teresa di Riva e da qui la statua fu portata al paese su un carretto. I combattenti decisero che, finita la guerra, si sarebbe edificato un santuario per questo Simulacro della Vergine. Si scelse di edificare il santuario sul monte Kalfa, la montagna che sovrasta il paese.
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