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Due giganti del piano e la musica senza tempo di Bach: Ramin Bahrami e Danilo Rea

  • Amici della Musica 2020
  • Politeama Garibaldi - Palermo
  • 21 gennaio 2020 (evento concluso)
  • 20.45
  • 35 euro (intero), 25 euro (ridotto), 15 euro (anfiteatro)
  • Info al numero 091 6373743 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13) o all'indirizzo info@amicidellamusicapalermo.it
Balarm
La redazione

Ramin Bahrami e Danilo Rea

Ventuno appuntamenti con i nomi prestigiosi della musica internazionale, per un cartellone che spazia dalla classica al jazz, dal tango alle colonne sonore dei film, per raggiungere attraverso nuovi linguaggi un pubblico sempre più trasversale: l'associazione Amici della Musica torna al Politeama Garibaldi di Palermo con l'88esima stagione concertistica, a cura del direttore artistico Donatella Sollima.

A inaugurare la stagione serale - martedì 21 gennaio - sono Ramin Bahrami e Danilo Rea con "Bach is in the Air", progetto che nasce dalla coraggiosa scommessa di due pianisti di diversa estrazione e cultura, uno classico e l’altro jazz, che coniugano rigore formale e improvvisazione nella musica senza tempo di Bach.

I due colossi del pianoforte si incontrano, dunque, per dar vita a un concerto che nasce proprio dall’improvvisazione: Rea rivoluziona e crea un intreccio indissolubile con le versioni originali di Bach-Bahrami, trasformando in linguaggio jazzistico il suo messaggio universale. 
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Un progetto che unisce i due pianisti, diversi per estrazione e cultura, ma accomunati dall’amore per una musica senza tempo: la magistrale tecnica di Bahrami insieme all’estro e alla fantasia - mai fini a se stessi - di Rea, danno vita a un concerto unico nel suo genere. 

Una rivisitazione che non tradisce il messaggio di Bach, ma vuole coglierne lo spirito contemporaneo e gettare un ponte verso orecchie abituate diversamente, in modo che a tre secoli di distanza quella musica mantenga tutta la sua attualità.

Ramin Bahrami è considerato uno dei più interessanti interpreti di Bach al pianoforte. Dopo l’esecuzione dei Concerti di Johann Sebastian Bach a Lipsia nel 2009 con la Gewandhausorchester diretta da Riccardo Chailly, la critica tedesca lo considera «un mago del suono, un poeta della tastiera, artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale».

La ricerca interpretativa del pianista iraniano è rivolta alla monumentale produzione tastieristica di Johann Sebastian Bach, che affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura e la sua formazione. Le influenze tedesche, russe, turche e naturalmente persiane che hanno caratterizzato la sua infanzia, gli permettono di accostarsi alla musica di Bach esaltandone il senso di universalità che la caratterizza.

La storia musicale di Danilo Rea è parecchio diversa: nasce tra le pareti della sua casa romana dove l’incanto per i vecchi vinili di Modugno è più forte, a due anni, di qualsiasi gioco. Il vero gioco è suonare il piano. E la passione diventa studio al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si diploma con il massimo dei voti.

Studi classici, rock e pop influenzeranno la formazione del pianista e convergeranno attraverso il jazz, la sua vera passione, in uno stile inconfondibile ed unico composto da due ingredienti: melodia ed improvvisazione.

Diventa presto ricercatissimo dai principali cantautori e artisti pop italiani e collabora con i grandi della musica di casa nostra come Mina, Claudio Baglioni, Pino Daniele, Domenico Modugno, Fiorella Mannoia, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Gianni Morandi e Adriano Celentano.

Si afferma ben presto grazie al suo talento e suona con i più grandi nomi internazionali come Chet Baker, Lee Konitz,  Steve Grossman, Bob Berg, Phil Woods, Michael Brecker, Tony Oxley, Joe Lovano, Gato Barbieri, Aldo Romano, Brad Meldahu, Danilo Perez e Michel Camilo.
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