Due grandi della musica europea sul palco del Teatro Massimo: Gabriele Ferro dirige Brahms e Clementi
Il contralto Marianna Pizzolato
Due grandi nomi della musica europea si incontrano sul palcoscenico del Teatro Massimo di Palermo: Gabriele Ferro dirige tre opere dei compositori Johannes Brahms e Aldo Clementi domenica 2 dicembre.
In programma la "Rapsodia per contralto, coro maschile e orchestra op.53" e la "Sinfonia n.2 in Re maggiore op.73" di Brahms e la "Rapsodia I per soprano, contralto e orchestra su frammenti di Goethe-Schubert" di Clementi.
Per l'occasione Ferro dirige l'Orchestra e il Coro del Teatro Massimo e le due grandi ospiti protagoniste del concerto: la soprano Gabriella Costa e il contralto Marianna Pizzolato.
Johannes Brahms, compositore, pianista e direttore d'orchestra tedesco, è considerato dalla critica l'antagonista della "musica avveniristica" wagneriana, ascrivibile a quel filone neoromantico estraneo al teatro musicale, fortemente in controtendenza rispetto alle avanguardie del tempo.
La produzione di Aldo Clementi, compositore catanese scomparso nel 2011, si può dividere in due momenti distinti: il primo vicino alla Seconda scuola di Vienna, il secondo influenzato dagli ambienti artistico-pittorici quali il gruppo Forma 1 e dunque dalle arti visive, che si traducono in contrappunti cromatici, materiali diatonici e verticalità armoniche.
In programma la "Rapsodia per contralto, coro maschile e orchestra op.53" e la "Sinfonia n.2 in Re maggiore op.73" di Brahms e la "Rapsodia I per soprano, contralto e orchestra su frammenti di Goethe-Schubert" di Clementi.
Per l'occasione Ferro dirige l'Orchestra e il Coro del Teatro Massimo e le due grandi ospiti protagoniste del concerto: la soprano Gabriella Costa e il contralto Marianna Pizzolato.
Johannes Brahms, compositore, pianista e direttore d'orchestra tedesco, è considerato dalla critica l'antagonista della "musica avveniristica" wagneriana, ascrivibile a quel filone neoromantico estraneo al teatro musicale, fortemente in controtendenza rispetto alle avanguardie del tempo.
La produzione di Aldo Clementi, compositore catanese scomparso nel 2011, si può dividere in due momenti distinti: il primo vicino alla Seconda scuola di Vienna, il secondo influenzato dagli ambienti artistico-pittorici quali il gruppo Forma 1 e dunque dalle arti visive, che si traducono in contrappunti cromatici, materiali diatonici e verticalità armoniche.
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