"Gaetano Cipolla, lo spettacolo delle forme": la mostra da scoprire a Palazzo Sant'Elia
Il dipinto "Animali dell'isola"
Al piano delle Capriate di Palazzo Sant'Elia, apre le porte l'antologica "Gaetano Cipolla, lo spettacolo delle forme" a cura di Alba Romano Pace, in mostra dal 19 novembre al 19 dicembre (eccetto i lunedì),dalle 9.00 alle 20.00 (ultimo ingresso alle 19.00).
L'esposizione è un'ampia retrospettiva che, attraverso le molteplici opere esposte, celebra la visione della forma tra i colori brillanti delle pitture, la linea rapida dei disegni e le opere teatrali create da Gaetano Cipolla quando da scenografo e costumista partecipa agli anni d'oro del teatro in Sicilia, lavorando con Raul Ruiz, Mario Martone, Franco Scaldati, Enzo Moscato.
«La mostra è concepita come un diario ora intimo ora umoristico o nostalgico, alla scoperta delle opere di Gaetano Cipolla e della sua visione creativa che s'intreccia con la storia di una città sofferente, ma culturalmente viva, quale fu Palermo tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90» dice la curatrice Alba Romano Pace.
Scenografie, bozzetti e costumi, foto di scena dialogano con le pitture ed i disegni partendo dai primi periodi di Gaetano Cipolla ispirati dalla frenesia creativa del dadaismo e la pop-art, le divertenti e sensuali forme dei corpi maschili e femminili, le visioni oniriche e reali delle strade di Palermo fino a giungere alla serie dedicata all'isola di Stromboli, per l'artista un'arcadia ritrovata, tanto presente quanto lontana.
Un ultimo lavoro narra del recente periodo del lockdown e conclude una mostra che si presenta come una festa dello sguardo alla scoperta dell'immaginario di Gaetano Cipolla con il suo sorprendente spettacolo delle forme.
L'esposizione è un'ampia retrospettiva che, attraverso le molteplici opere esposte, celebra la visione della forma tra i colori brillanti delle pitture, la linea rapida dei disegni e le opere teatrali create da Gaetano Cipolla quando da scenografo e costumista partecipa agli anni d'oro del teatro in Sicilia, lavorando con Raul Ruiz, Mario Martone, Franco Scaldati, Enzo Moscato.
«La mostra è concepita come un diario ora intimo ora umoristico o nostalgico, alla scoperta delle opere di Gaetano Cipolla e della sua visione creativa che s'intreccia con la storia di una città sofferente, ma culturalmente viva, quale fu Palermo tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90» dice la curatrice Alba Romano Pace.
Scenografie, bozzetti e costumi, foto di scena dialogano con le pitture ed i disegni partendo dai primi periodi di Gaetano Cipolla ispirati dalla frenesia creativa del dadaismo e la pop-art, le divertenti e sensuali forme dei corpi maschili e femminili, le visioni oniriche e reali delle strade di Palermo fino a giungere alla serie dedicata all'isola di Stromboli, per l'artista un'arcadia ritrovata, tanto presente quanto lontana.
Un ultimo lavoro narra del recente periodo del lockdown e conclude una mostra che si presenta come una festa dello sguardo alla scoperta dell'immaginario di Gaetano Cipolla con il suo sorprendente spettacolo delle forme.
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