Giappone in cianotipia: la mostra "Tokyo Blu" di Marco Priori a Valverde

Particolare di una delle foto della mostra "Tokyo blu"
La sfida è diventare tutt'uno con l'immaginazione di un giovane, attirato dal mistero giapponese, nel processo creativo che lo porta a ipotizzare la complessità di un mondo narrato da una coralità di voci: videogiochi, animazioni, serie tv, oltre a manga, romanzi visivi, pubblicità. Storie, abitudini, leggende: tutto restituito attraverso un'inclinazione visiva diversa.
La mostra fotografica "Tokyo Blu" di Marco Priori è ospitata dalla Galleria Fiaf del Gruppo Fotografico Le Gru a Valverde, in corso Vittorio Emanuele.
L'inaugurazione è in programma venerdì 27 settembre alle 20.30 e la mostra resta visitabile fino al 18 ottobre (tutti i venerdì non festivi dalle 20.00 alle 22.30 o su appuntamento).
Immagini analogiche in polaroid, stampe cianotipiche in tonalità di blu, in contrapposizione alla definizione dettagliata contemporanea, riescono a raccontare il presente senza dimenticare il passato.
Una Tokyo di oggi, frutto della perfezione armonica degli 8 bit, narrata dai pixel che scollegano i circuiti di connessione, donando micro spazi e imperfezioni dove riversare congetture e interrogativi.
Colori degli spazi, dei gesti, delle espressioni: tutto catturato nelle strade, a comporre un mosaico di istanti capaci di risuonare come note di una melodia complessa che si trascina dietro il respiro della città stessa.
La mostra fotografica "Tokyo Blu" di Marco Priori è ospitata dalla Galleria Fiaf del Gruppo Fotografico Le Gru a Valverde, in corso Vittorio Emanuele.
L'inaugurazione è in programma venerdì 27 settembre alle 20.30 e la mostra resta visitabile fino al 18 ottobre (tutti i venerdì non festivi dalle 20.00 alle 22.30 o su appuntamento).
Immagini analogiche in polaroid, stampe cianotipiche in tonalità di blu, in contrapposizione alla definizione dettagliata contemporanea, riescono a raccontare il presente senza dimenticare il passato.
Una Tokyo di oggi, frutto della perfezione armonica degli 8 bit, narrata dai pixel che scollegano i circuiti di connessione, donando micro spazi e imperfezioni dove riversare congetture e interrogativi.
Colori degli spazi, dei gesti, delle espressioni: tutto catturato nelle strade, a comporre un mosaico di istanti capaci di risuonare come note di una melodia complessa che si trascina dietro il respiro della città stessa.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
Elliott Erwitt (per la prima volta) a Palermo: 190 scatti unici a Palazzo Reale
-
MOSTRE
"Spazio Umano" a Palermo: visionari e visioni nella chiesa di San Mamiliano
-
TEATRO E CABARET
Sulle scene da oltre 50 anni: Bibi Bianca racconta l'amore "inconiugabile" a Palermo