I detenuti-attori del Pagliarelli sul palco del Biondo: in scena "Transiti", una riflessione sul valore del tempo

I detenuti-attori del Pagliarelli in "Transiti" (foto di Francesca Lucisano)
Dal Pagliarelli al palcoscenico del teatro Biondo in un progetto che evoca riscatto e rinascita: i detenuti-attori della casa circondariale Pagliarelli-Lo Russo di Palermo escono allo scoperto e propongono il loro nuovo lavoro "Transiti", frutto di un anno di lavoro all'interno del carcere e che ha debuttato a giugno nella casa circondariale.
L'appuntamento per la compagnia Evasioni, diretta dalla regista Daniela Mangiacavallo che firma amche la regia del testo scritto insieme al drammaturgo Rosario Palazzolo, è per sabato 19 ottobre alle 21 al Biondo, che con l'associazione Baccanica, che cura il progetto di teatro con i detenuti, ha già avviato una collaborazione.
"Transiti" è uno studio sulle opere di Jean Paul Sartre e Martin Heidegger: un viaggio chiamato vita tra imprevisti, attese e qualche volta un profondo vuoto da attraversare. Una riflessione intima sul valore che diamo al tempo.
Lo spettacolo va in scena con i costumi realizzati all’interno del carcere frutto di un corso di sartoria teatrale realizzato dall’associazione Baccanica: i detenuti armati di ago e filo hanno lavorato alla preparazione dei costumi guidati da Giulia Santoro.
Anche le scenografie sono state realizzate dagli ospiti del Pagliarelli impegnati in un progetto sui mestieri in carcere, finanziato dalla Fondazione Acri - programma Per Aspera ad Astra.
Metro, stoffe, colori per tessere una nuova vita e un sogno oltre le sbarre.
L'appuntamento per la compagnia Evasioni, diretta dalla regista Daniela Mangiacavallo che firma amche la regia del testo scritto insieme al drammaturgo Rosario Palazzolo, è per sabato 19 ottobre alle 21 al Biondo, che con l'associazione Baccanica, che cura il progetto di teatro con i detenuti, ha già avviato una collaborazione.
"Transiti" è uno studio sulle opere di Jean Paul Sartre e Martin Heidegger: un viaggio chiamato vita tra imprevisti, attese e qualche volta un profondo vuoto da attraversare. Una riflessione intima sul valore che diamo al tempo.
Lo spettacolo va in scena con i costumi realizzati all’interno del carcere frutto di un corso di sartoria teatrale realizzato dall’associazione Baccanica: i detenuti armati di ago e filo hanno lavorato alla preparazione dei costumi guidati da Giulia Santoro.
Anche le scenografie sono state realizzate dagli ospiti del Pagliarelli impegnati in un progetto sui mestieri in carcere, finanziato dalla Fondazione Acri - programma Per Aspera ad Astra.
Metro, stoffe, colori per tessere una nuova vita e un sogno oltre le sbarre.
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