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"Il delirio del particolare", struggente riflessione sull’arte: lo spettacolo al Teatro Biondo di Palermo

  • Teatro Biondo - Palermo
  • Dal 3 al 14 novembre 2021 (escluso lunedì 8) (evento concluso)
  • 17.30, 20.30 e 21.00 (consulta il programma nell'articolo)
  • 14 euro (intero), 12 euro (ridotto), 7 euro (studenti)
  • Biglietti acquistabili al botteghino del Teatro Biondo (da martedì a sabato, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00, domenica dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Info sul sito del Teatro Biondo o ai numeri 091 7434301 335 1611567 o via mail a promozionale@teatrobiondo.it
Balarm
La redazione

L'attrice Maria Paiato nello spettacolo "Il delirio del particolare" (foto di Serena Pea)

Prosegue la nuova stagione del Teatro Biondo di Palermo intitolata Disorientamento, col prefisso tagliato per ribaltare il significato della parola e lasciarsi alle spalle la sensazione di smarrimento degli ultimi mesi.

Dal 3 al 14 novembre alla Sala Strehler va in scena lo spettacolo "Il delirio del particolare" di Vitaliano Trevisan, una produzione del Teatro Biondo di Palermo in collaborazione con il CTB, Centro Teatrale Bresciano.

La regia dello spettacolo è firmata da Giorgio Sangati e vede sul palco Maria Paiato, con Carlo Valli e Alessandro Mor. Le scene sono di Alberto Nonnato, i costumi di Gianluca Sbicca, le musiche di Michele Rabbia e le luci di Cesare Agoni.

Nel novembre del 1978 a Sendai, in Giappone, muore cadendo da una scala Carlo Scarpa, uno dei più grandi architetti del ’900, che ha lascito un segno profondo anche a Palermo con il suo straordinario allestimento di Palazzo Abatellis.

A distanza di qualche decennio, l’anziana vedova di un ricco imprenditore torna, accompagnata da un badante, nella sua villa su un lago progettata proprio da Scarpa.

All’interno della proprietà che ospita l’edificio, sorgente ambigua di ammirazione e inquietudine per la vecchia signora, si trova addirittura un intero cimitero dove è sepolto, per sua volontà, l’illustre architetto che lo progettò. 

La donna non mette piede nella casa da anni, e da anni è tramontato anche il mondo economico e culturale di cui è stata protagonista insieme al marito: la produzione di elettrodomestici di design, i salotti mondani con i maggiori esponenti dell’arte, della letteratura e della musica di quei tempi.

Tutto finito, e forse, come la fabbrica, anche la villa sarà venduta.

Nella vasta casa, in una sorta di ipnotico flusso di coscienza, la signora ripercorre la propria vita: il passato di attrice teatrale, l’abbandono della carriera per sposare il ruolo di moglie e poi di madre e il rapporto strettissimo, quasi morboso, con il grande architetto. Nel tempo sospeso di questo soggiorno, la vedova incontra anche un professore di storia dell’architettura che sta scrivendo un saggio su Scarpa.

Nel serrato alternarsi di soliloqui, silenzi e dialoghi tra i due personaggi, emerge sempre più nitido e al tempo stesso indecifrabile il ritratto di un uomo eccentrico e geniale, ossessionato dal dettaglio e dal controllo, un regista capace di giocare con lo spazio e con il tempo, di sfidare, attraverso la creazione, il mistero della morte.

Vitaliano Trevisan firma un testo metafisico, dove il racconto del magistero di Scarpa diviene un meraviglioso pretesto per svolgere una malinconica, struggente riflessione sull’arte e sulla fine.

Calendario orari delle rappresentazioni.

Mercoledì 3 novembre - ore 21.00
Giovedì 4 novembre - ore 21.00
Venerdì 5 novembre - ore 17.00
Sabato 6 novembre - ore 17.00
Domenica 7 novembre - ore 20.30
Martedì 9 novembre - ore 17.00
Mercoledì 10 novembre - ore 21.00
Giovedì 11 novembre - ore 21.00
Venerdì 12 novembre - ore 21.00
Sabato 13 novembre - ore 17.00
Domenica 14 novembre - ore 20.30
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