"Il peso dell'esistenza": storie vere di sofferenza e fatica nella personale di Giovanni Pinzone

"Clown e maschere" di Giovanni Pinzone
Al Museo Emilio Greco di Catania dall'8 al 16 giugno sarà possibile visitare gratuitamente la mostra personale dell'artista figurativo siciliano Giovanni Pinzone, dal titolo "Il peso dell'esistenza".
Ideata e curata dal noto critico d’arte Fortunato Orazio Signorello, la mostra propone opere di medio e grande formato e di grande impatto visivo.
Il focus del lavoro di Pinzone è racchiuso nella sua ricerca espressiva, dando corpo alla simultaneità tra gesto e dinamismo dell’immagine, vitalità ed energia.
Guardando la produzione è evidente che la tematica sociale - che continua a rappresentare in molte sue opere ponendosi dalle parte dei più deboli e dei meno fortunati - e le figure (uomini e donne della realtà contadina, operaia e urbana, migranti ed extracomunitari) hanno una centralità nei soggetti da lui raffigurati.
Le sue opere si caratterizzano - oltreché per una diligenza esecutiva capace di enfatizzare l'impatto visivo e dare maggiore plasticità ai suoi soggetti - per l'utilizzo di colori vividi (è predominante il rosso, l'azzurro, il verde e il giallo) e per una vigorosa incisività tecnica.
La mostra è supportata da una pubblicazione a colori con testo critico di Milly Bracciante, in cui mette in rilievo come «in nome di uno sfrenato edonismo e di un assurdo egoismo sociale, l’essenza della morale e della vita, l’arte pittorica di Giovanni Pinzone, con il suo insistere su alcuni punti focali dell’odierna realtà, è, allora, efficace denuncia sociale, specchio di riflessione sul quale confrontarsi e meditare.
E ciò, specie nelle sue più recenti opere, frutto di una emotiva partecipazione ai vissuti della quotidianità che ci circonda e alle problematiche che ne derivano».
Organizzata dall'Accademia Federiciana, l'esposizione rientra tra gli eventi ufficiali promossi per l'ottava edizione del "Festival siciliano della Cultura".
Ideata e curata dal noto critico d’arte Fortunato Orazio Signorello, la mostra propone opere di medio e grande formato e di grande impatto visivo.
Il focus del lavoro di Pinzone è racchiuso nella sua ricerca espressiva, dando corpo alla simultaneità tra gesto e dinamismo dell’immagine, vitalità ed energia.
Guardando la produzione è evidente che la tematica sociale - che continua a rappresentare in molte sue opere ponendosi dalle parte dei più deboli e dei meno fortunati - e le figure (uomini e donne della realtà contadina, operaia e urbana, migranti ed extracomunitari) hanno una centralità nei soggetti da lui raffigurati.
Le sue opere si caratterizzano - oltreché per una diligenza esecutiva capace di enfatizzare l'impatto visivo e dare maggiore plasticità ai suoi soggetti - per l'utilizzo di colori vividi (è predominante il rosso, l'azzurro, il verde e il giallo) e per una vigorosa incisività tecnica.
La mostra è supportata da una pubblicazione a colori con testo critico di Milly Bracciante, in cui mette in rilievo come «in nome di uno sfrenato edonismo e di un assurdo egoismo sociale, l’essenza della morale e della vita, l’arte pittorica di Giovanni Pinzone, con il suo insistere su alcuni punti focali dell’odierna realtà, è, allora, efficace denuncia sociale, specchio di riflessione sul quale confrontarsi e meditare.
E ciò, specie nelle sue più recenti opere, frutto di una emotiva partecipazione ai vissuti della quotidianità che ci circonda e alle problematiche che ne derivano».
Organizzata dall'Accademia Federiciana, l'esposizione rientra tra gli eventi ufficiali promossi per l'ottava edizione del "Festival siciliano della Cultura".
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