"Il poeta ha inventato i nomi": la mostra dedicata a Franco Scaldati a 10 anni dalla scomparsa

Claudia Uzzo, "Pozzo dei Pazzi", Piccolo teatro, Palermo, 1990
"Il poeta ha inventato i nomi", il progetto speciale dedicato a Franco Scaldati nel decennale della scomparsa, continua le attività rendendo omaggio al grande poeta e drammaturgo palermitano con una mostra fotografica curata da Valentina Greco e Francesco Guttuso, ideata dall'associazione Lumpen di Franco Maresco.
La mostra si inaugura venerdì 7 luglio alle 19.00 presso la Fondazione Orestiadi, sala conferenze del Baglio di Stefano, nell'ambito della quarantaduesima edizione delle Orestiadi.
L'esposizione presenta le foto di Nino Annaloro, Letizia Battaglia, Rita Cricchio e Claudia Uzzo. Oltre venti scatti che compongono una galleria di immagini in cui il teatro di Scaldati appare colto sul fatto, nel suo generoso restituirsi agli spettatori come manifestazione di inquieta ma rigorosa scompostezza, che sfida i codici del teatro della "o" chiusa, esaltando la flagranza poetica di quella radice popolare che stava alla base della sua alchimia.
Immagini in cui il visitatore può cogliere l'entusiasmo partecipe di uno sguardo che vuole farsi complice di ciò che accade in palcoscenico.
In esse c'è tutto il desiderio di oltrepassare la soglia scenica per mescolarsi ai corpi degli attori e coglierne l’impressionante profusione di energia.
La mostra resta visitabile fino al 5 agosto a ingresso gratuito, dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
La mostra si inaugura venerdì 7 luglio alle 19.00 presso la Fondazione Orestiadi, sala conferenze del Baglio di Stefano, nell'ambito della quarantaduesima edizione delle Orestiadi.
L'esposizione presenta le foto di Nino Annaloro, Letizia Battaglia, Rita Cricchio e Claudia Uzzo. Oltre venti scatti che compongono una galleria di immagini in cui il teatro di Scaldati appare colto sul fatto, nel suo generoso restituirsi agli spettatori come manifestazione di inquieta ma rigorosa scompostezza, che sfida i codici del teatro della "o" chiusa, esaltando la flagranza poetica di quella radice popolare che stava alla base della sua alchimia.
Immagini in cui il visitatore può cogliere l'entusiasmo partecipe di uno sguardo che vuole farsi complice di ciò che accade in palcoscenico.
In esse c'è tutto il desiderio di oltrepassare la soglia scenica per mescolarsi ai corpi degli attori e coglierne l’impressionante profusione di energia.
La mostra resta visitabile fino al 5 agosto a ingresso gratuito, dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
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