La cappella di Ercole e l'antico lavatoio, alla scoperta della Chiesa di San Bartolomeo di Ragusa
La Chiesa di San Bartolomeo di Ragusa
Cortili segreti, dimore aristocratiche, chiese spettacolari. E perfino l’antico circolo di conversazione riservato solo agli aristocratici. Una città che si svela in venticinque tappe-gioiello, per la seconda edizione de "Le Vie dei Tesori" a Ragusa, che si svolge nei tre weekend dal 4 al 20 ottobre.
La Chiesa di San Bartolomeo sorge proprio su una grotta della Vallata Santa Domenica, ed è legata all’antico culto di Ercole Melqart (che divenne Eracle per i greci, ed Ercole per i romani).
Il sagrato sul quale si affaccia è costeggiato sulla destra da un sentiero a gradoni che porta prima a un mulino, poi ad un antico lavatoio e infine giunge in largo San Paolo. Edificata all’inizio del XVI secolo, fu danneggiata dal terremoto del 1693 ma questa fu la sua fortuna, visto che venne allargata e restaurata, l’ultima volta nel 2018.
Al suo interno veniva custodita la statua seicentesca di San Bartolomeo e ogni anno, il 24 agosto, per la festa, veniva celebrata la messa che rappresentava il buon auspicio per i contadini che invocavano la pioggia primaticcia. A inizio del ‘900 è del tutto abbandonata e si dovrà attendere quasi un secolo per il restauro.
A Ragusa sono più di 20 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
La Chiesa di San Bartolomeo sorge proprio su una grotta della Vallata Santa Domenica, ed è legata all’antico culto di Ercole Melqart (che divenne Eracle per i greci, ed Ercole per i romani).
Il sagrato sul quale si affaccia è costeggiato sulla destra da un sentiero a gradoni che porta prima a un mulino, poi ad un antico lavatoio e infine giunge in largo San Paolo. Edificata all’inizio del XVI secolo, fu danneggiata dal terremoto del 1693 ma questa fu la sua fortuna, visto che venne allargata e restaurata, l’ultima volta nel 2018.
Al suo interno veniva custodita la statua seicentesca di San Bartolomeo e ogni anno, il 24 agosto, per la festa, veniva celebrata la messa che rappresentava il buon auspicio per i contadini che invocavano la pioggia primaticcia. A inizio del ‘900 è del tutto abbandonata e si dovrà attendere quasi un secolo per il restauro.
A Ragusa sono più di 20 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
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