La perla del quartiere arabo: visite alla chiesa di Santa Caterina di Agrigento
Chiesa di Santa Caterina ad Agrigento
Anche Agrigento partecipa a "Le Vie dei Tesori", ogni venerdì, sabato e domenica dal 14 al 30 settembre, apre le porte di siti e monumenti e fa scoprire i suoi gioielli.
Apre le porte anche la chiesa di Santa Caterina. Edificata nella seconda metà del Quattrocento nel Rabato, il rione superiore della città araba, rimasto immutato fino alle manomissioni del Novecento e alle demolizioni post-frana del 1966.
La chiesa, tra le strutture più colpite, si presenta oggi a unica navata sormontata da una volta in gesso consolidata negli anni Novanta. L’originaria volta a botte è crollata a causa della frana, ma le tracce sono ancora leggibili sui muri, al di sotto delle nuove capriate.
Della chiesa rinascimentale rimangono rari esempi della statuaria lignea cinquecentesca, tra le più antiche della diocesi, tra cui Santa Caterina e Sant’Antonio Abate, realizzate dalla bottega dei Lo Cascio di Chiusa Sclafani. Recenti restauri hanno consolidato le coperture, la torre campanaria e la scala in pietra.
Oggi la chiesa accoglie una mostra lapidea, caratterizzata da conci di archivolto, brani di affreschi, puttini e la vera di pozzo con lo stemma della città di Agrigento, che rendono memoria del disastroso evento franoso del 1966. Una mostra a cura della Soprintendenza lo racconta.
La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
Apre le porte anche la chiesa di Santa Caterina. Edificata nella seconda metà del Quattrocento nel Rabato, il rione superiore della città araba, rimasto immutato fino alle manomissioni del Novecento e alle demolizioni post-frana del 1966.
La chiesa, tra le strutture più colpite, si presenta oggi a unica navata sormontata da una volta in gesso consolidata negli anni Novanta. L’originaria volta a botte è crollata a causa della frana, ma le tracce sono ancora leggibili sui muri, al di sotto delle nuove capriate.
Della chiesa rinascimentale rimangono rari esempi della statuaria lignea cinquecentesca, tra le più antiche della diocesi, tra cui Santa Caterina e Sant’Antonio Abate, realizzate dalla bottega dei Lo Cascio di Chiusa Sclafani. Recenti restauri hanno consolidato le coperture, la torre campanaria e la scala in pietra.
Oggi la chiesa accoglie una mostra lapidea, caratterizzata da conci di archivolto, brani di affreschi, puttini e la vera di pozzo con lo stemma della città di Agrigento, che rendono memoria del disastroso evento franoso del 1966. Una mostra a cura della Soprintendenza lo racconta.
La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
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