Le visite alla chiesa di Santa Caterina a Sambuca di Sicilia, un tripudio barocco del marchese mecenate

L'interno della chiesa di Santa Caterina a Sambuca di Sicilia
È veramente un tripudio barocco, anche se non è in condizioni perfette: Santa Caterina faceva parte dell’omonimo (ed enorme) monastero benedettino. Oggi è rimasta la chiesa che si sviluppa su una sola navata divisa in quattro parti da altarini in marmo, con l’altare maggiore nella grande cappella. Gli stucchi seicenteschi sono del palermitano Vincenzo Messina. Ai lati dei primi due altari, le statue delle Quattro Virtù, poi di San Mauro e San Placido, cofondatori dell’ordine benedettino, e l’Eterno Padre.
Da non dimenticare una grande pala d’altare di Fra’ Felice da Sambuca che raffigura la glorificazione di Don Pietro Beccadelli, marchese mecenate che arricchì il monastero e la chiesa di rendite e opere d’arte. Fu in onore del suo matrimonio con donna Marianna Gravina che suor Virginia Casale di Rocca Menna – religiosa del Collegio di Maria di Sambuca – creò le famose “Minni di vergini”, dolci deliziosi.
A Sambuca sono 13 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 15 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 15 e il 29 settembre da Palermo a Sambuca, al costo di 15 euro.
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