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Nasce il "Biodiversity Gateway" di UniPa: il futuro della ricerca parte da Palermo

Il nuovo edificio dell'ateneo palermitano è il primo tassello della riqualificazione dell’area in via Archirafi e si avvia a diventare un campus con strada a velocità limitata

Balarm
La redazione
  • 11 dicembre 2025

Il "Biodiversity Gateway" in via Archirafi a Palermo

A Palermo si apre una nuova frontiera della conoscenza con l'inaugurazione del "Biodiversity Gateway", il più grande polo italiano per la biodiversità.

Non si tratta soltanto di un edificio nuovo, né di un semplice ampliamento accademico, ma di un ingresso simbolico e concreto in un modo diverso di guardare il nostro pianeta.

Come suggerisce il nome, varcare la soglia del "Biodiversity Gateway" significa attraversare un confine, entrare in un luogo dove scienza, tecnologia e immaginazione si alleano per raccontare — e proteggere — ciò che rende la Terra viva. Un luogo che da oggi proietta Palermo al centro della ricerca internazionale sulla biodiversità.

È stato inaugurato giovedì 11 dicembre in via Archirafi il nuovo polo dell’NBFC – National Biodiversity Future Center, finanziato con 320 milioni di euro del PNRR e nato grazie alla collaborazione tra CNR e Università di Palermo.

I suoi 1.500 metri quadrati distribuiti su tre piani rappresentano il tassello più avanzato dell’impegno italiano per la salvaguardia degli ecosistemi, con un occhio rivolto al Mediterraneo e un altro a un futuro che richiede soluzioni urgenti e innovative.

Il pianterreno è un tuffo nel blu, con una sala immersiva che fa viaggiare nella biodiversità del pianeta e una sea room, una stanza del mare, che riproduce in realtà virtuale ambienti subacquei e processi naturali.

Una struttura che conferma Palermo capitale italiana della biodiversità, dopo che proprio qui, nel 1959, il grande biologo Evelyn Hutchinson comprese e teorizzò i principi della convivenza tra specie nello stesso ambiente, osservando quanto accadeva nel lago ai piedi di Monte Pellegrino e proponendo persino di fare di Santa Rosalia la patrona della biodiversità.

A tagliare il nastro giovedì 11 dicembre sono stati il rettore dell'Università di Palermo, Massimo Midiri e il presidente del Centro nazionale di Biodiversità Luigi Fiorentino, alla presenza del sindaco di Palermo Roberto Lagalla; del consigliere del ministro dell’Università e della Ricerca, Fabio Fava; del presidente del CNR Andrea Lenzi, del direttore scientifico del Centro nazionale della Biodiversità, Massimo Labra.

Presenti anche l’active senior della DG Research and Innovation della Commissione europea, Elisabetta Balzi; la coordinatrice del gruppo di lavoro sul Gateway dell’Università di Palermo, Maria Giovanna Parisi; il Ceo di Venisia, piattaforma per accelerare startup e progetti innovativi nel campo della sostenibilità ambientale, Maria Claudia Pignata, e numerosi rappresentanti del mondo della scienza, della ricerca, dell’innovazione.

«Un punto di riferimento nazionale e mediterraneo capace di generare conoscenza, innovazione e trasferimento tecnologico - dice il rettore Massimo Midiri - e di promuovere visioni condivise su come proteggere e valorizzare il patrimonio ambientale della nostra terra. Con questo progetto, l’Università di Palermo conferma il suo ruolo di ponte tra istituzioni, ricercatori, comunità e imprese, sostenendo la biodiversità come motore di sviluppo sostenibile e di crescita culturale, sociale ed economica. Scienza e ricerca si traducono in conoscenza e opportunità per tutti, rendendo il territorio un laboratorio diffuso di innovazione e sostenibilità».

IL PROGETTO
I lavori di ristrutturazione dell’edificio, che fa parte di un complesso di tre palazzine dell’ex Consorzio agrario, sono durati circa tre anni e sono stati realizzati con fondi di Ateneo e fondi regionali, per un totale di 7 milioni e mezzo di euro. Gli altri due edifici, destinati rispettivamente a laboratori e aule per la didattica, sono attualmente in fase di completamento, con fine lavori prevista per i primi mesi del 2026.

In particolare, i tre piani dell’edificio che ospita il "Gateway" hanno spazi pensati per integrare formazione, ricerca, divulgazione, innovazione, come il Technology Transfer Of ices per facilitare incontri tra ricercatori, incubatori e partner industriali e il Simulation Lab per dottorandi impegnati in ricerca sulla biodiversità.

L’obiettivo è quello di creare un percorso stabile per il trasferimento dei risultati scientifici al settore produttivo, un ponte tra ricerca e mondo dell’impresa, in linea con la mission del Centro di trasferimento tecnologico dell’Università di Palermo recentemente con l’ausilio dei maggiori incubatori e acceleratori di impresa che hanno trovato spazio in ateneo, come Deloitte, Bio4 dreams, Birex, Materias.

È già in corso un programma pilota, sviluppato da Venisia e dell’Ateneo di Palermo, per individuare idee, start up e progetti imprenditoriali di giovani ricercatori attivi sul tema della biodiversità.

L’Ateneo palermitano, inoltre, ha cofinanziato con il Comune la riqualificazione delle aree esterne limitrofe, intervenendo su viabilità e zone pedonali, con l’inserimento di arredi urbani e la realizzazione di nuove aree verdi, per un investimento aggiuntivo di 600 mila euro.

Per la giornata inaugurale di giovedì 11 dicembre, si è svolto un talk intitolato “La biodiversità come motore di sviluppo”, seguito da due interventi che inquadrano l’importante ruolo di Palermo sul tema.

Il primo è quello (intitolato “Palermo, dov’è nata la biodiversità”) del paesaggista Giuseppe Barbera, recentemente insignito dal NBFC del Premio alla carriera che lo ha visto docente di Colture arboree nell’Ateneo, e oggi membro del Consiglio scientifico dell’Osservatorio nazionale del paesaggio rurale, emerito dell’Accademia nazionale di Scienze forestali e responsabile del Gruppo di studio e di lavoro nominato dal sindaco di Palermo, che ha redatto lo Studio per il nuovo piano di fattibilità del Parco della Favorita.

Il secondo è quello (intitolato “La città biodiversa da sempre”) di Maurizio Carta, ordinario di Urbanistica dell’Università di Palermo e assessore alla Rigenerazione urbana del Comune.

Sulle pareti della grande sala che ospita la cerimonia di inaugurazione sono presenti alcune fotografie firmate da Giovanni Pepi che raccontano in modo onirico e poetico le piante della serra delle cactacee dell’Orto Botanico di Palermo, tempio della biodiversità di Palermo che sempre oggi – in contemporanea con l’inaugurazione del Gateway - celebra i suoi 230 anni alla presenza di numerosi direttori di Orti Botanici di tutta Italia.

Per scoprire tutte le iniziative del "Biodiversity Gateway" di Unipa è possibile visitare il sito web ufficiale.
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