"Lunaria": in scena al Zō centro culture di Catania la favola poetica di Vincenzo Consolo
Al Zō centro culture contemporanee di Catania, venerdì 12 e sabato 13 novembre alle ore 21.00, va in scena lo spettacolo "Lunaria", dal testo di Vincenzo Consolo, con l'attore Pietro Montandon (unico attore in scena) e la regia di Daniela Ardini. L'evento fa parte della rassegna di arti sceniche contemporanee Altrescene.
Musica, luci e fonica sono a cura di Luca Nasciuti, i costumi sono di Maria Angela Cerruti, le scene di Giorgio Panni e Giacomo Rigalza.
"Lunaria" è uno dei testi più ricchi di suggestione della drammaturgia contemporanea e un capolavoro della letteratura del Novecento, vincitrice nel 1985 del Premio Pirandello; fu realizzata in prima nazionale nel 1986 e successivamente realizzata in molte versioni in Italia e all’estero.
In una Palermo di fine Settecento, una mattina il Viceré si sveglia madido e tremante: ha sognato che la Luna è caduta dal cielo e, una volta raggiunto il terreno, si è spenta, lasciando nel cielo un buco nero. La giornata del Viceré prosegue nella sala delle udienze dove arriva Messer Lunato, uno strambo viaggiatore in mongolfiera. A conclusione dell’udienza i ministri srotolano una mappa sulla quale sono indicati i possedimenti vicereali sul quale il Viceré fa scorrere il suo scettro che inspiegabilmente si impunta su una estrema Contrada senza nome.
Musica, luci e fonica sono a cura di Luca Nasciuti, i costumi sono di Maria Angela Cerruti, le scene di Giorgio Panni e Giacomo Rigalza.
"Lunaria" è uno dei testi più ricchi di suggestione della drammaturgia contemporanea e un capolavoro della letteratura del Novecento, vincitrice nel 1985 del Premio Pirandello; fu realizzata in prima nazionale nel 1986 e successivamente realizzata in molte versioni in Italia e all’estero.
In una Palermo di fine Settecento, una mattina il Viceré si sveglia madido e tremante: ha sognato che la Luna è caduta dal cielo e, una volta raggiunto il terreno, si è spenta, lasciando nel cielo un buco nero. La giornata del Viceré prosegue nella sala delle udienze dove arriva Messer Lunato, uno strambo viaggiatore in mongolfiera. A conclusione dell’udienza i ministri srotolano una mappa sulla quale sono indicati i possedimenti vicereali sul quale il Viceré fa scorrere il suo scettro che inspiegabilmente si impunta su una estrema Contrada senza nome.
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