"Finestre sul mondo": tre continenti, due anni, una macchina fotografica

La mostra fotografica "Finestre sul mondo" di Daniele Oliveri, è composta da una raccolta di scatti di due anni tra il sud-est asiatico, la Nuova Zelanda e il sud America, ed è corredata da materiali multimediali extra, a cui è possibile accedere con il proprio smartphone scansionando gli appositi codici QR, volti a fornire un quadro più ampio dei luoghi e le situazioni messe in mostra, a favorire nelle realtà mostrate.
L'esposizione non si propone come resoconto di viaggio o racconto di luoghi fantastici, ma piuttosto vuole mostrare la bellezza dei dettagli che si possono trovare in ogni luogo, la gioia di vivere che il viaggio trasmette e la curiosità per il nuovo e diverso.
Daniele Oliveri nato a Palermo nel 1991 da madre svizzera e padre italiano è un viaggiatore per natura, fotografo per passione e cuoco improvvisato per necessità (e piacere). Finito il liceo, avendo le idee per nulla chiare sul suo futuro, trova un lavoretto e si trasferisce nel Regno Unito, che si rivelerà poi il trampolino di lancio verso l’indipendenza economica e il viaggio.
Nei cinque anni a seguire ha visitato e lavorato in 4 continenti e 15 paesi. Lo scorso ottobre ha concluso il suo primo giro del mondo che ha dato vita a questa mostra e a gennaio inizierà il corso di reportage audiovisivo al Centro Sperimentale di Cinematografia dell’Aquila.
L'esposizione non si propone come resoconto di viaggio o racconto di luoghi fantastici, ma piuttosto vuole mostrare la bellezza dei dettagli che si possono trovare in ogni luogo, la gioia di vivere che il viaggio trasmette e la curiosità per il nuovo e diverso.
Daniele Oliveri nato a Palermo nel 1991 da madre svizzera e padre italiano è un viaggiatore per natura, fotografo per passione e cuoco improvvisato per necessità (e piacere). Finito il liceo, avendo le idee per nulla chiare sul suo futuro, trova un lavoretto e si trasferisce nel Regno Unito, che si rivelerà poi il trampolino di lancio verso l’indipendenza economica e il viaggio.
Nei cinque anni a seguire ha visitato e lavorato in 4 continenti e 15 paesi. Lo scorso ottobre ha concluso il suo primo giro del mondo che ha dato vita a questa mostra e a gennaio inizierà il corso di reportage audiovisivo al Centro Sperimentale di Cinematografia dell’Aquila.
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