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"Verso Lo Zenith - Il soffio divino nell´Arte": mostra personale di Marisa Falbo

  • - Monreale (Pa)
  • Dal 16 al 22 maggio 2015 (evento concluso)
  • Visitabile da lunedì a sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00, domenica dalle ore 10.00 alle 13.00
  • Ingresso libero
Balarm
La redazione

Dal 16 al 22 maggio la Galleria d'arte civica Moderna "G. Sciortino" ospita la mostra personale dell'artista Marisa Falbo "Verso Lo Zenith - Il soffio divino nell'Arte". L'esposizione, a cura dello storico e critico dell'Arte Francesca Mezzatesta, è promossa dal Comune Città di Monreale e da "Carnet de Voyage" Promoter Art.

L'opera di Marisa Falbo è un vero e proprio percorso di vita che si snoda tra tematiche diverse e nuove esperienze. Nel corso della sua vita d'artista è attratta dal cambiamento e dalla scoperta di nuove tecniche, ma ogni sua evoluzione assorbe le tracce di quella precedente, lasciandocela intravvedere attraverso velature e sovrapposizioni, nelle stesure cromatiche trasparenti e fra le trame di texture impalpabili.

L'autrice è donna di cultura, cosciente di quel turbamento che è la vita, la sofferenza e le risorse per rigenerarsi. Tutti questi passi, esperimenti e strade percorse la porteranno negli ultimi vent’anni ad avvicinarsi per poi addentrarsi nella Mer-Ka-Ba (parole che provengono dall’antico Egitto), dove si parla di spirito e luce trasposti nella realtà umana e divina. La Mer-Ka-Ba è un campo contro-rotante di luce, acceso dalla roteazione di conformazioni geometriche distinte che operano contemporaneamente sul nostro spirito e il nostro corpo. Attraverso la meditazione si può aiutare la mente, il corpo umano e lo spirito ad accostarsi e a verificare altri piani di realtà e potenziali di vita.

Poesie visive, irradiate di “luce divina”, geometrie sacre e figure trascendentali che fluiscono e attraversano la tela in varchi luminosi, quasi a smaterializzare i limiti della superficie pittorica, per irradiare spazi che inondano di infiniti “battiti di ali”. Un universo che compendia in ognuna delle sue narrazioni e visioni, corpi di luce che abitano atemporali oltre ogni confine precedente. Arte che dall’invisibile dei moti dell’anima e dell’universo, si riveste di visibile in tutta la sua bellezza, il cui sguardo cede il passo ai “sensi dimenticati” e viaggia, e lascia viaggiare lontano, attraverso la vertigine del “volo”.

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