Omaggio alla musica partenopea: l'organista Gabriele Pezone in concerto a Trapani
L’organo della Chiesa di San Pietro a Trapani torna a suonare con la prima Rassegna organistica “Francesco La Grassa”, realizzata dalla Diocesi di Trapani e la Parrocchia di San Pietro, con il patrocinio del Comune di Trapani, in collaborazione con il FAI (Fondo per l’Ambiente), Amici della Musica di Trapani, l’Ente Luglio Musicale Trapanese e l’Istituto di Cultura Italo Tedesco – Sezione Trapani. La direzione artistica è affidata a Elide d’Atri e Carmen Pellegrino.
Venerdì 26 ottobre si esibisce l’organista Gabriele Pezone, con un omaggio alla musica partenopea. Un concerto che diventa un excursus storico-musicale sulla città partenopea vista dagli occhi e dalla musica di Pezone, che ha inciso “Il Regno di Napoli tra tradizione e rinnovamento”, uscito in allegato alla prestigiosa rivista Amadeus.
L'organo dell'antica chiesa di San Pietro a Trapani è uno strumento unico al mondo, realizzato tra il 1836 e il 1847 dal geniale organaro palermitano Francesco La Grassa, su commissione degli arcipreti Salvatore e Vito Mauro. L'organo ha sette tastiere su tre consolles per ottanta registri complessivi che azionano 5000 canne, e un ingegnoso meccanismo che le unisce. Riproduce gli effetti sonori di molti strumenti e della voce umana, segue l'estetica orchestrale e bandistica tipica dell'Ottocento.
Venerdì 26 ottobre si esibisce l’organista Gabriele Pezone, con un omaggio alla musica partenopea. Un concerto che diventa un excursus storico-musicale sulla città partenopea vista dagli occhi e dalla musica di Pezone, che ha inciso “Il Regno di Napoli tra tradizione e rinnovamento”, uscito in allegato alla prestigiosa rivista Amadeus.
L'organo dell'antica chiesa di San Pietro a Trapani è uno strumento unico al mondo, realizzato tra il 1836 e il 1847 dal geniale organaro palermitano Francesco La Grassa, su commissione degli arcipreti Salvatore e Vito Mauro. L'organo ha sette tastiere su tre consolles per ottanta registri complessivi che azionano 5000 canne, e un ingegnoso meccanismo che le unisce. Riproduce gli effetti sonori di molti strumenti e della voce umana, segue l'estetica orchestrale e bandistica tipica dell'Ottocento.
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