Riflessione sociale e collettiva: il progetto di Fatma Bucak alla Gam di Palermo

Fondazione Merz, in collaborazione con la GAM - Galleria d'Arte Moderna di Palermo e Festival delle Letterature Migranti, presenta il progetto di Fatma Bucak (Iskenderun, 1984) "So as to find the strength to see" a cura di Maria Centonze, Lisa Parola e Agata Polizzi, nato dalla volontà dell’artista di affermare con il proprio linguaggio artistico forme di resistenza culturali in contesti sempre più autocratici.
L’eterogeneità delle opere di Fatma Bucak ricorda che l’arte e la cultura sono concetti trasversali che si riferiscono alla memoria, all’identità e all’esperienza collettiva e che se si comprende l’arte come spazio dialettico e strumento di ri-significazione, nessuna immagine ha tanta potenza concettuale per rispondere alla crisi culturale e al fallimento di alcuni paradigmi della modernità.
Nata in una cittadina nel Sud della Turchia vicina al confine con la Siria, Fatma Bucak lavora su temi quali l'identità, la violenza, la censura, la repressione, l’espropriazione, la migrazione e con il suo intervento riesce a dare voce a cronache dimenticate, narrazioni di pensieri inespressi, come un riesame delle “individualità” escluse dalla storia, di minoranze politiche o etniche e di strutture socio-culturali in opposizione al potere.
Il progetto, nella sua trasposizione palermitana, prevede due proiezioni video di grande impatto emotivo e visivo inserite nel percorso della collezione storica della Galleria d’Arte Moderna e alcune installazioni in spazi interni ed esterni del Museo Civico, quali naturali punti di approdo per una ricerca intensamente connessa con i temi affrontati dal Festival delle letterature Migranti.
L’eterogeneità delle opere di Fatma Bucak ricorda che l’arte e la cultura sono concetti trasversali che si riferiscono alla memoria, all’identità e all’esperienza collettiva e che se si comprende l’arte come spazio dialettico e strumento di ri-significazione, nessuna immagine ha tanta potenza concettuale per rispondere alla crisi culturale e al fallimento di alcuni paradigmi della modernità.
Nata in una cittadina nel Sud della Turchia vicina al confine con la Siria, Fatma Bucak lavora su temi quali l'identità, la violenza, la censura, la repressione, l’espropriazione, la migrazione e con il suo intervento riesce a dare voce a cronache dimenticate, narrazioni di pensieri inespressi, come un riesame delle “individualità” escluse dalla storia, di minoranze politiche o etniche e di strutture socio-culturali in opposizione al potere.
Il progetto, nella sua trasposizione palermitana, prevede due proiezioni video di grande impatto emotivo e visivo inserite nel percorso della collezione storica della Galleria d’Arte Moderna e alcune installazioni in spazi interni ed esterni del Museo Civico, quali naturali punti di approdo per una ricerca intensamente connessa con i temi affrontati dal Festival delle letterature Migranti.
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