Simboli di diverse religioni in "Gasteropodi Cathedral": l'installazione di Barbara Uccelli
L'artista Barbara Uccelli all'opera per "Self-portrait on wallpaper"
L’Oratorio di San Mercurio ospita la mostra personale di Barbara Uccelli, dal titolo "Gasteropodi Cathedral", curata da Daniela Brignone e Fortunato D’Amico e organizzata come #Anteprima di I-design, in occasione di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018 e come evento collaterale di "Manifesta 12" (leggi l'articolo di approfondimento).
"Gasteropodi Cathedral" è un’installazione di simboli originati da diverse religioni, castelli modellati con la sabbia. Strutture instabili, poco consistenti e deperibili, illuminate da neon che con la loro luce rappresentano il Credo e la durabilità delle fede.
Gli emblemi realizzati sono forme geometriche che si ritrovano in quasi tutti i culti del mondo: triangolo, cerchio, quadrato, croce uncinata, mezzaluna, stella, a definire lo spazio del sacro dei principi etici da comunicare. Sagome ideali per contenere enti astratti di natura spirituale.
Barbara Uccelli indaga le ragioni dei simboli, volando sopra le parvenze e le mistificazioni superficiali, alla ricerca del comune denominatore che rende simili gli intenti di ricerche spirituali solo esteriormente conflittuali. La multiculturalità, l’interdisciplinarietà, la lettura delle differenze sono nella sua arte, i pilastri consistenti su cui fondare la concordia sociale.
"Gasteropodi Cathedral" è un’installazione di simboli originati da diverse religioni, castelli modellati con la sabbia. Strutture instabili, poco consistenti e deperibili, illuminate da neon che con la loro luce rappresentano il Credo e la durabilità delle fede.
Gli emblemi realizzati sono forme geometriche che si ritrovano in quasi tutti i culti del mondo: triangolo, cerchio, quadrato, croce uncinata, mezzaluna, stella, a definire lo spazio del sacro dei principi etici da comunicare. Sagome ideali per contenere enti astratti di natura spirituale.
Barbara Uccelli indaga le ragioni dei simboli, volando sopra le parvenze e le mistificazioni superficiali, alla ricerca del comune denominatore che rende simili gli intenti di ricerche spirituali solo esteriormente conflittuali. La multiculturalità, l’interdisciplinarietà, la lettura delle differenze sono nella sua arte, i pilastri consistenti su cui fondare la concordia sociale.
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