"La Guerra di Prima": attori-soldato al Teatro Atlante per narrare storie di trincea

In occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale gli attori Vincenzo Mercurio e Nino Racco, vogliono ricordare i diciassette milioni di soldati morti nei campi di battaglia. L'appuntamento è al Teatro Atlante di Palermo sabato 3 e domenica 4 febbraio alle ore 19.
Con "La Guerra di Prima", prodotto dal Teatro Proskenion, va in scena una paradossale e divertita ipotesi scenica: due attori-soldato, il campano Fregoli Ciro e il calabrese Scicchitano Antonio, sono chiamati al fronte non per combattere ma per mettere in scena "uno spettacolino".
Lo scopo? Allietare e confortare i soldati, la maggior parte semianalfabeti, vittime di una strategia e di una pianificazione cinica e guerrafondaia, nelle pause del combattimento.
Sul palco va così in scena non una celebrazione ma un'interrogazione al destino, al fato, all’ingiustizia politica ed economica che ha falciato e cancellato milioni di giovani vite.
Lo spettacolo è infine un no rinnovato alla guerra, all'infelice boutade futurista che sponsorizzò la guerra come “sola igiene del mondo”, gli attori-soldato oppongono il rabbioso canto popolare: maledetti sian quei giovani studenti che la guerra han studiato e voluto!
Con "La Guerra di Prima", prodotto dal Teatro Proskenion, va in scena una paradossale e divertita ipotesi scenica: due attori-soldato, il campano Fregoli Ciro e il calabrese Scicchitano Antonio, sono chiamati al fronte non per combattere ma per mettere in scena "uno spettacolino".
Lo scopo? Allietare e confortare i soldati, la maggior parte semianalfabeti, vittime di una strategia e di una pianificazione cinica e guerrafondaia, nelle pause del combattimento.
Sul palco va così in scena non una celebrazione ma un'interrogazione al destino, al fato, all’ingiustizia politica ed economica che ha falciato e cancellato milioni di giovani vite.
Lo spettacolo è infine un no rinnovato alla guerra, all'infelice boutade futurista che sponsorizzò la guerra come “sola igiene del mondo”, gli attori-soldato oppongono il rabbioso canto popolare: maledetti sian quei giovani studenti che la guerra han studiato e voluto!
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