"Questi fantasmi": la commedia di Eduardo De Filippo allo Zappalà
"Questi fantasmi", scritta nel 1945 e inserita nella celebre “Cantata dei giorni dispari”, è tra le commedie di Eduardo De Filippo di maggiore successo. La ragione di tale successo va ricercata probabilmente nella caratteristica principale di questo lavoro: la presenza nella commedia sia del lato tragico, sia del lato comico, in perfetto connubio tra loro. Si tratta di una commedia amara e triste ma che al tempo stesso presenta numerose scene che strappano più di una risata.
Eduardo s’ispirò per la sua realizzazione a un fatto realmente accaduto alla sua famiglia che in ristrettezze economiche fu costretta a cambiare la propria abitazione da un giorno al’altro. Il padre riuscì in pochissimo tempo a trovare una nuova e ottima sistemazione in rapporto al ridotto affitto da pagare. Dopo solo alcuni giorni si chiarì il mistero: la casa era frequentata da un “monaciello” che costrinse ben presto la famiglia ad un nuovo trasloco.
La storia prosegue con Alfredo che fa pervenire sostanziosi aiuti economici alla famiglia Lojacono, aiuti che vengono interpretati da Pasquale come regali degli spiriti che l’avrebbero preso a ben volere. L’equivoco prosegue e Pasquale è l’unico a non avvedersi di quello che sta realmente accadendo, Dopo un’esilarante scena nella quale per Pasquale si consuma un litigio tra spiriti: in effetti i litiganti sono Alfredo, sua moglie Armida (Silvana Di Salvo), i suoi bambini (Mattia Zappalà e Irene Castronovo) e i genitori di lei (Grazia Zappalà e Angelo La Franca), l’amante di Maria decide apparentemente di tornare in famiglia privando dei suoi regali il povero Pasquale.
La storia si avvia alla conclusione con un marchingegno, Pasquale riesce a rincontrare Alfredo, chiedendogli un ulteriore e sostanzioso contributo economico e spiegando allo “spirito” che i soldi gli servono per riconquistare la moglie di cui è perdutamente innamorato. Alfredo commosso per la triste ammissione, gli lascia un mucchio di banconote e scompare dalla loro vita. Pasquale contento, e convinto di aver parlato con un fantasma, prende i soldi e contandoli si mette a parlare col professore ammettendo: " Professò, avevate ragione voi... I fantasmi esistono... ci ho parlato!..."
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