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Tra gli oggetti del "salotto privato" di Donna Franca: RestART porta la mostra inedita a Casa Florio

  • Restart 2021
  • Palazzina dei Quattro Pizzi all'Arenella (Casa Florio) - Palermo
  • Dal 2 luglio al 14 agosto (venerdì e sabato) (evento concluso)
  • Dalle 18.00 alle 23.00 (visite ogni 30 minuti)
  • 7 euro (online), 8 euro (direttamente sul posto)
  • Biglietti acquistabili online oppure (se disponibili) direttamente sul posto a partire dalle ore 18.00. È attivo il delivery ticketing inviando una mail a info@restartpalermo.it per il pagamento in contanti e il recapito del biglietto a domicilio (con 1 euro aggiuntivo)
Balarm
La redazione

Alcuni degli oggetti della mostra "Donna Franca Florio, il boudoir ritrovato"

Una mostra inedita che svela il lato più intimo e privato di una delle donne siciliane più ammirate.

"Donna Franca Florio, il boudoir ritrovato” è il titolo dell'esposizione che rientra tra gli eventi speciali di RestART, il festival che apre in notturna alcuni tra i più importanti siti di Palermo.

L'appuntamento che porta alla scoperta del "salotto privato" di Donna Franca e dedicata al mondo della navigazione della famiglia Florio, è in programma ogni venerdì e sabato, dal 2 luglio al 14 agosto, all'interno di Casa Florio all’Arenella nel salone della Palazzina dei Quattro Pizzi.

Per partecipare basta prenotare il proprio ticket online sul sito della manifestazione oppure (se disponibile) acquistarlo direttamente sul posto a partire dalle ore 17.00.

Per chi non usa la carta di credito è possibile usufruire del delivery ticketing inviando una mail a info@restartpalermo.it e richiedendo il recapito del biglietto a domicilio e il pagamento in contanti a domicilio (con 1 euro aggiuntivo).
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Tra gli oggetti in esposizione ci sono la chiffonnier  (una cassettiera dedicata agli accessori) e lo specchio con il set da toletta che costituivano originariamente parte degli arredi all’interno della camera da letto personale di Donna Franca Florio sul meraviglioso yacht "Aegusa", di proprietà dei coniugi Florio, risalente agli ultimi anni dell’Ottocento.

Vere e proprie regge galleggianti dotate di ogni comfort, gli yacht dei Florio rappresentavano uno degli status symbol della famiglia.

Tra gli altri oggetti di bordo e strumentazione, sono in mostra anche il barometro dello yacht Aegusa e quello del Sultana, oltre ad un timone. Per la prima volta, inoltre, viene esposto il ritratto di Ignazino Florio, detto "baby boy", ad opera del pittore Michele Cortegiani.

Non ultimo un ritratto di Gabriele D’Annunzio che lo stesso autore donò a Ignazio Florio, con una dedica personale.

La mostra diventa anche un'occasione per conoscere da vicino la Palazzina dei Quattro Pizzi, storica residenza della famiglia Florio.

L’intero complesso della Tonnara dell’Arenella, con origini molto antiche, fu acquistata nel 1830 da Vincenzo Florio, che ne commissionò la trasformazione all’amico e collaboratore architetto Carlo Giachery.

Nacque così la palazzina “I Quattro Pizzi “, a forma quadrangolare neogotica, così chiamata per le quattro guglie che la sovrastano.

Unico edificio neogotico, questo, costruito da Giachery, i cui interessi erano rivolti piuttosto a progetti funzionali di architettura industriale nonché allo studio di nuovi materiali. La pianta quadrangolare racchiude al suo interno ambienti ariosi e dalle cromie eccezionali, con un mobilio di pregio caratterizzato da particolari ricami in legno.

L’impianto della fabbrica ripropone gli stilemi delle architetture gotiche inglesi con l’adozione al piano terra di aperture di luce modesta che, nell’elevazione successiva, si ampliano consentendo un’immediata compenetrazione tra lo spazio interno e quello esterno. Una cornice a bastone sorretta da una teoria di archetti polilobati demarca le due elevazioni segnando la quota d’imposta delle ampie aperture del primo piano.

Queste con un leggero gioco di rincassi si aprono nella parete che prosegue per concludersi in un’altra serie di archeggiature intrecciate poste a sostegno della cornice terminale su cui grava un muretto d’attico, concluso da un’alta e delicata merlatura. In corrispondenza degli spigoli quattro torricelle angolari poligonali, i famosi “Quattro Pizzi”, originariamente si slanciavano al di sopra della merlatura di coronamento concludendosi con acuminati pinnacoli (una andò danneggiata nel terremoto del 1968).

Ma è l’interno dell’edificio che ispira la massima suggestione con la fastosa e raffinata decorazione della sala del primo piano che segna il passaggio tra l’architettura anglosassone presente all’esterno e quella di stile revivalistico del periodo ruggeriano a cui fanno riferimento le scelte decorative ed i valori cromatici dell’interno.

Ai motivi desunti dalla decorazione della sala di Ruggero di palazzo dei Normanni si abbinano multicolori disegni nelle volte a crociera raffiguranti le epiche gesta dei paladini secondo i tradizionali motivi ornamentali dei carretti siciliani.

La residenza dell’Arenella fu utilizzata spesso dai Florio per ospitare amici e personalità illustri del tempo.

Si racconta che lo zar di Russia Nicola I, in visita nel 1845 con la moglie e la figlia, rimase talmente affascinato dalla bellezza di Casa Florio da volere riprodurre una sala identica a quella della torre nella residenza imperiale di San Pietroburgo, che chiamarono “Rinella".
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