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Verismi al femminile per il Teatro Massimo: "Rapsodia satanica" e "Cavalleria rusticana"

  • Stagione Opere e Balletti 2018
  • Teatro Massimo - Palermo
  • 8, 10, 17, 19, 21, 23 giugno 2018 (evento concluso)
  • 20.30 (venerdì 8 e sabato 23), 18.30 (domenica 10, domenica 17, martedì 19 e giovedì 21)
  • da 125 a 15 euro
  • I biglietti si possono acquistare online oppure al botteghino del teatro dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 18.00 e nei giorni di spettacolo a partire da un’ora prima e fino a mezz’ora dopo l’inizio oppure telefonicamente al numero 091.6053580 o via mail email all'indirizzo biglietteria@teatromassimo.it
Balarm
La redazione

Una frame di "Rapsodia Satanica"

Due spettacoli imperdibili al Teatro Massimo di Palermo per la Stagione opere e balletti: da venerdì 8 giugno è in scena la prima rappresentazione per il dittico costituito da "Rapsodia satanica" e "Cavalleria rusticana" di Pietro Mascagni diretti da Fabrizio Maria Carminati.

"Rapsodia satanica", film muto del 1915 del regista Nino Oxilia, verrà proiettato nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna, con le musiche originali di Pietro Mascagni nella revisione curata da Marcello Panni, eseguite dal vivo dall’Orchestra del Teatro Massimo diretta da Fabrizio Maria Carminati.

La vicenda, una versione al femminile del mito faustiano, ispirò immediatamente Mascagni, che impiegò più tempo per la minuziosa sincronizzazione del sonoro che per la composizione vera e propria. Si tratta di una delle prime colonne sonore realizzate appositamente da un compositore: dopo la prima del 1917 Mascagni diresse diverse volte la partitura.
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"Cavalleria rusticana" vedrà l’atteso debutto italiano nel ruolo di Santuzza del mezzosoprano Sonia Ganassi, che torna a Palermo a poca distanza da Fra Diavolo di Auber. L’opera andrà in scena con la regia di Marina Bianchi, scene e costumi di Francesco Zito, coreografia di Enrico Morelli, luci curate da Bruno Ciulli.

In scena accanto alla protagonista saranno il tenore turco Murat Karahan (Turiddu), il baritono armeno Gevorg Hakobyan (Compar Alfio), il soprano Martina Belli (Lola) e il mezzosoprano Agostina Smimmero (Mamma Lucia) e Elisa Arnone e Giuseppe Bonanno del Corpo di ballo del Teatro Massimo. Orchestra e Coro del Teatro Massimo, Maestro del Coro Piero Monti.

Ad accomunare il mondo decadente di "Rapsodia satanica" al verismo di Verga riletto da Mascagni è in questo caso l’ottica al femminile: per "Cavalleria rusticana" infatti l’attenzione della regista Marina Bianchi si concentra in particolare sulle tre donne (la protagonista Santuzza, Mamma Lucia e Lola), personaggi più complessi rispetto ai due uomini, Turiddu e Alfio, che rispondono a codici di comportamento più semplici.

Le tre donne sono i poli di una rete di rivalità, ma anche di inaspettate e sotterranee solidarietà, che si sviluppano tra di loro coinvolgendo anche le altre donne del paesino siciliano in cui è ambientata la vicenda. Un paese che Francesco Zito ha idealmente ricostruito ispirandosi, in modo realistico, anche al disegno che Renato Guttuso aveva realizzato nel 1971 per La sagra del Signore della nave di Lizzi al Teatro Massimo.
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